“Never Not Together” ad un primo ascolto mi era parso un disco da sufficienza, 6 e mezzo al massimo. Un buon compitino ben eseguito e niente più. Ero anche un po’ annoiato all’idea di dover fare la recensione di un lavoro che non mi convinceva al 100%, poi però l’ho riascoltato con più attenzione e devo ammettere che avevo toppato in pieno, è un gran disco.
Certo, bisogna essere sulla loro lunghezza d’onda, accettare che non ci saranno sorprese o sussulti nell’ascolto, ma “solo” tanta qualità. Quando il disco è uscito ho girato il link ad un amico, fan di vecchissima data dei Nada Surf, certo di fargli piacere, ricevendo però una risposta inaspettata, cito: “…sentito, ma non ce la faccio più con loro. Ho sviluppato gli anticorpi per la sua scrittura”. All’inizio ci sono rimasto male, poi però ho capito il senso di quelle parole: Caws è una garanzia, non ama tradire il suo pubblico, non vuole rinnovarsi, punta dritto al cuore, sceglie di emozionarci anziché stupirci. La sua scrittura si è evoluta negli ultimi vent’anni, pur rimanendo di fatto la stessa, power pop a volte virato leggermente all’emo, ma sempre lineare e soprattutto molto, molto melodico.
Nada Surf in Concerto il 7 Aprile alla Santeria di Milano. Qui per i biglietti
I Nada Surf sono maturati (invecchiati?), così i loro testi, il seme di critica sociale che era stato lanciato con il loro successone “Popular” del 1996 e proseguito in maniera più o meno intensa lungo tutta la loro discografia, ora è sbocciato, passando dalla denuncia passivo/aggressiva a un atteggiamento propositivo. Provano a rimboccarsi le maniche e a suggerirci che, nonostante Trump e tutto l’odio che sembra riversarsi nella società contemporanea, la speranza è ancora viva (e lotta insieme a noi!).
Cito una dichiarazione di Matthew a proposito del primo singolo: “‘So Much Love’ is a song that celebrates good will between people. Sometimes it can be hard to remember that it’s there. But it’s all around us. A little tolerance and acceptance can be built on. Small gestures add up. We’re good at love and being kind. It comes naturally to us, but so do other things. You just have to keep looking for the right way to lean.”
In definitiva si tratta di uno dei loro dischi più ispirati da tanto tempo (forse addirittura da “Let Go”), ricco di spunti melodici e registrato a puntino nei celebri Rockfield Studios in Galles. Quindi, se siete come il mio amico e cercate qualcosa di nuovo probabilmente questo non è il disco per voi. Se invece siete come me e vi piacciono le chitarre, le melodie e, perché no, anche un po’ di attenzione agli sviluppi dell’umanità, allora difficilmente troverete di meglio in giro.
“We’re all together, and that’s just the way it is, and the way it always will be,” dice Caws. “That’s the sacred truth of it.”
Carlo Pinchetti
Ascolta il disco
Mi racconto in una frase:
Campione d’istituto di ping pong in prima media, distrattamente laureato in Filosofia, papà, scrivo canzoni con la chitarra e le canto.
I miei tre locali preferiti per vedere musica:
Ink Club (Bergamo), Biko (Milano), Bloom (Mezzago)
Il primo disco che ho comprato:
Nirvana “Bleach”
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Nirvana “Bleach”
Una cosa di me che penso sia inutile ma ve lo racconto lo stesso:
A 14 anni sono stato selezionato per l’All Star Game del camp estivo di basket dell’Università di Syracuse, ma non ho potuto giocarlo perché avevo l’aereo di ritorno.