
Nuovo disco di Kevin Morby Oh My God
Kevin Morby è pronto a tornare! Eccolo immortalato sulla copertina del suo nuovo album, ‘Oh My God‘, in uscita il 26 aprile per Dead Oceans. La nota stampa lo definisce “il suo primo vero e proprio concept dedicato ad un tema immortale, quello dell’anima“. Lui rilancia: “è il disco che giustifica l’aver dormito su pavimenti per sette anni“. Primo estratto è una canzone intitolata ‘No Halo“, video sotto.
A precederlo un curioso video teaser in cui l’artista vaga in pigiama per New York.
Nella press-release l’ex membro di Woods e The Babies spiega: “La religione è intorno a tutti noi. E’ un linguaggio universale e c’è una profonda bellezza in essa. L’ho trovata uno strumento utile all’interno del mio songwriting, poichè è qualcosa con cui tutti possono relazionarsi a un certo livello. Ci sono certi temi o immagini religiose in molte delle cose che ho fatto, così ho voluto farle uscire e parlare solo di quel linguaggio per un disco. Non è una rinascita; è più che “oh my god (oh mio dio)” è un’espressione così profonda che tutti noi usiamo parecchie volte al giorno e che significa così tante cose differenti. Non si tratta di un dio vero e proprio, ma di uno percepito ed è una visione estranea dell’esperienza umana in termini religiosi.”
Questo il primo singolo apripista
Se non conosci Kevin Morby, puoi leggere questo articolo in cui te lo presentiamo in 4 minuti.

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.