Milano, 12 novembre 2025
Siamo stati al concerto milanese di Kassa Overall, ultima tappa del tour europeo in supporto al nuovo album “CREAM” (Warp Records), nella colorata e calorosa sala del Biko.
L’idea di poter assistere a un concerto così energico in un luogo così intimo crea già un grande entusiasmo: arrivare con la sala ancora mezza vuota, gustarsi gli strumenti che respirano sul palco prima di infuocarsi, sentire il fruscio delle voci che sale di volume man mano che ci si avvicina all’inizio del set.
Mr. Kassa Overall sale sul palco poco dopo le 22, accompagnato da Bendji Allonce alle percussioni, Giulio Xavier Cetto al basso elettrico e contrabbasso, ed Emilio Modeste al sax (e qualche sporadica percussione). Il Biko intanto si è riempito ed è in trepida attesa di ballare sugli originali ritmi della band. “Abbiamo fatto un pisolino. Abbiamo mangiato del pollo. Possiamo iniziare”.
Fin dalle prime battute la batteria di Kassa suona unica, le pelli tiratissime rimbalzano note in faccia alle prime file. La band suona qualche brano di repertorio e poi si butta a capofitto nelle tracce di “CREAM”: una serie di reinterpretazioni in chiave jazz dei pezzi hip-hop che hanno fatto parte degli ascolti fondamentali dell’artista.
Nella registrazione dell’album la band ha scelto di suonare nuda e cruda, senza sovraincisioni, campioni o drum machine. E dal vivo, come sempre, il tutto è amplificato dalle vibrazioni che muovono aria e corpi. Le radici hip-hop di questi brani sono impreziosite dal talento di Kassa che gioca sul ritmo, fracassandolo in tempi dispari.
Lui e Bendji sono il cuore del suono, si guardano sempre, sorridono, godono, fraseggiano. Sviluppano un tema per qualche minuto mentre Cetto e Modeste infilano le melodie nel marasma a forza di assoli e virtuosismi, poi l’esplosione ritmica collettiva, i colpi di Kassa sul tom, veloci e secchi, le bacchette si intrecciano e si moltiplicano nel time warp visivo.
All’apice della presa bene in sala, Bendji si prende il suo momento Cab Calloway e ci fa cantare tutti in coro per festeggiare il compleanno di Cetto, divertito, al basso. Dopo una brevissima sparizione il quartetto torna sul palco per chiudere il concerto: “We all need something cozy, even if we don’t want to admit it.”
La bellezza della musica dal vivo in posti come il Biko è che alla fine puoi ringraziare l’artista di persona, scambiarci un sorriso, due parole, e una stretta di mano. E va proprio così. Nella musica che sfugge ai numeri, che si ribella alle platee smisurate e ai prezzi fuori controllo. Nell’autenticità degli artisti come Kassa, dediti, generosi, ed eccezionali. In questo crediamo.
Il giorno dopo essere rientrato negli Stati Uniti, Kassa posta su Instagram: allenamento quotidiano per diventare il miglior batterista del mondo.
Mattia Sofo
Ph: Mariapia Albanese


Mi racconto in una frase: “Il segreto è il whiskey” (dopo aver ottenuto il foglio rosa)
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica: Alcatraz (Milano), Serraglio (Milano), Circolo Ohibò (Milano)
Il primo disco che ho comprato: Doveva essere qualcosa di Ligabue.
Il primo disco che avrei voluto comprare: Pink Floyd – Atom Heart Mother
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: Mi piace andare al cinema da solo.
