L’Italia gode da sempre di una fitta schiera di band semi, se non del tutto, sconosciute, che suonano con grinta e passione nei garage e in piccoli locali. Un esempio più che valido è quello dei milanesi Hawaii Zombies (il cui garage-sala prove ha sede in Chinatown). Un forte amore per il rock alternativo statunitense anni Novanta, unito alla passione per il punk e un’attitudine lo-fi, regalano all’ascoltatore questa prima prova discografica a un anno dalla nascita del gruppo.
Sei brani per poco meno di venti minuti, che sanno di aria fresca e leggera. Dark Side of the Nerd Moon, della quale esiste anche un bel video dal mood psichedelico, e Looseness sono giocose e frizzanti, fra gli Husker Du, i Nada Surf ed i Dinosaur Jr. Zebrahead è punk ramonesiano di scuola Queers – Screeching Weasel, You Writer You e Blue Is Turning Grey due belle ballate che sanno di Pavement. Ballabile e fischiettante è l’acustica Marionette. Bravi ragazzi, aspettiamo con grandi speranze l’album.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.