Bergamo, 22 febbraio 2019

Sono le 23.00 e sul palco del Druso fanno la loro comparsa Fiumani e soci. Sono abbastanza trafelati perché il loro furgone li ha lasciati a piedi ed il proprietario del locale bergamasco è andato a prenderli, sono praticamente appena arrivati dal viaggio. I toscani in dieci minuti fanno un veloce line check e subito dopo attaccano.

In questo tour di presentazione dell’ultimo album “L’abisso” uscito a fine 2018, Federico si fa accompagnare dalla versione a quattro della sua storica band: lui alla voce, chitarra e carisma, un bassista, Luca Cantasano, che ormai lo segue da anni e anni, un batterista e un chitarrista che ricama ed armonicizza l’irruenza dell’artista fiorentino.

I padri della no wave italiana amano il loro ultimo lavoro e lo dimostrano suonandone ben nove brani sui dieci totali in scaletta, ma come al solito non rinunciano ai brani storici né tantomeno alle sempre gradite chicche. Il live inizia con la tripletta che fa da incipit anche ne “L’abisso”, continua con un tris di brani dallo storico esordio “Siberia”, si concede al romanticismo in pezzi come L’odore delle rose, Labbra blu, le nuove Così delicata e Non posso separarmi da te, si tuffa nella poesia pura di una canzone quale Verde, stravolge un classico come L’amore segue i passi di un cane vagabondo, emoziona nell’immancabile Diamante grezzo, strappa sorrisi in Fica power, si inceppa in La mia vita con una dea, si esalta ne I giorni dell’ira e Gennaio. Per la prima volta da quando il sottoscritto ne ha memoria, Fiumani si spoglia persino della sua fedele chitarra per due brani, lasciandosi così completamente trasportare dalla foga dell’attimo e dal calore dei suoi fan.

Un breve break e i quattro tornano on stage per regalare Falso amore, richiesta dal pubblico. A questo punto Fiumani improvvisa una sgraziata cover dell’ex compagno Miro Sassolini, reo di aver rovinato la sua Siberia, ma stempera l’aggressività in una liberatoria Vita spericolata, più pura e sicuramente più sentita di quanto lo possa essere ora come ora per l’autore originale. Si finisce poi con la doppietta frenetica formata da Adoro guardarti e Blu petrolio.

Fiumani quindi chiede perdono per qualche errore durante l’esecuzione del live e saluta urlando “Viva il punk”: icona assoluta.

Questa la scaletta: Leggerezza / Il figlio di Dio / L’impero del male / Siberia / Elena / Amsterdam / L’odore delle rose / Verde / Labbra blu / Così delicata / I ragazzi stanno bene / L’amore segue i passi di un cane vagabondo / Ellis Island, 1901 / Diamante grezzo / Non posso separarmi da te / Fica power / Le auto di notte / I giorni dell’ira / La mia vita con una dea / Gennaio // Falso amore / Vita spericolata (Vasco Rossi cover) / Adoro guardarti / Blu petrolio

Andrea Manenti