Ci sono dischi che aspetti per mesi, a volte per anni, addirittura, e che non vedi l’ora di ascoltare. Altri, invece, li trascuri completamente. Vuoi perché non è il tuo genere, vuoi perché quell’artista ti ha già deluso troppe volte per risultare ancora credibile alle tue orecchie. Oppure, più semplicemente, perché lo conosci poco.

In questo terzo capitolo della serie dedicata alle classifiche del 2021 (qui potete leggere la classifica dei dischi internazionali e qui quella dei dischi italiani) vi segnaliamo gli album che per noi di indie-zone sono stati delle vere e proprie sorprese. Album sui quali non avremmo scommesso nulla e che invece ci hanno smentito alla grande.

Qui sotto troverete i cinque dischi-sorpresa del 2021 secondo la media dei voti dei recensori. A seguire, i dischi-sorpresa scelti singolarmente da ciascuno di noi.

Paolo  

 

The Coral – Coral Island

In un decennio in cui a prevalere era la nuova ondata indie-rock, quella guidata da The Strokes e Interpol, i Coral, negli Anni Zero, hanno rappresentato un fenomeno a parte, parallelo se volete, ma assolutamente slegato da quel mondo. Una band che ha sempre guardato ai sixties e alla psichedelia, più ai Byrds che ai Beatles, con un approccio garbato e un rispetto totale delle fonti. Senza troppo clamore (a parte qualche singolo di grande successo, vedi In The Morning), i Coral, in realtà, non hanno mai smesso di sfornare dischi di alto livello. Motivo per cui questo “Coral Island”, uscito quest’anno per la Run On Records, non avrebbe dovuto essere una sorpresa. Eppure lo è stato, proprio per la totale assenza di hype che lo ha preceduto, per la timidezza con cui, come di consueto, si è presentato nella miriade di nuove uscite, e naturalmente per la sua immensa bellezza. “Coral Island” è un lavoro vecchio stile, corposo e meditato. Un concept album che è anche un compendio di un certo modo di intendere la musica. Se per caso ve lo siete perso, recuperatelo.

Recensione

 

Laila Al Habash – Moquette EP / Mystic Motel

Cambiamo completamente registro. Laila Al Habash, giovane artista italo-palestinese, è stata una delle migliori promesse del pop nostrano. Usiamo il passato prossimo perché la ventiduenne romana, con la doppietta messa a segno nel 2021, ha confermato e anzi superato ogni aspettativa. Di qui la nostra sorpresa. L’EP di cinque brani uscito a febbraio per Undamento aveva messo subito in chiaro quali fossero le sue doti, grazie anche a un singolo a dir poco coinvolgente come Brodo. A fine anno, poi, il primo album ufficiale “Mystic Motel” ha ribadito il concetto, dilatandolo su un lavoro di lunga durata prodotto da Niccolò Contessa e STABBER. Il segreto di Al Habash sta nell’innata capacità di comporre canzoni a metà strada fra un cantautorato pop, fresco e sbarazzino, e un r’n’b che strizza l’occhio ai colleghi statunitensi e britannici. Una sorta di Arlo Parks italiana, che, ne siamo certi, continuerà a far parlare di sé.

Recensione

 

Silk Sonic – An Evening With Silk Sonic

Per i Silk Sonic è stato più volte speso il termine “superduo”. Vocabolo orribile e un tantino sanremese, che tuttavia ha caricato da subito il disco di un’importanza forse eccessiva. Lo abbiamo ascoltato la prima volta più per curiosità che per reale interesse. Dei due “super” artisti in questione, Andreson .Paak era senza dubbio il nostro preferito. Su Bruno Mars, invece, avevamo qualche dubbio. Ma se ve ne parliamo in questo articolo è parché, contro ogni previsione, “An Evening With Silk Sonic” ci è piaciuto assai. Groove, funky e stile a palate sono gli ingredienti principali del lavoro. Con un’attenzione quasi maniacale all’aspetto vintage, a tratti nostalgico, dell’intera operazione. Ci sono anche un paio di pezzacci da classifica, di quelli belli. Tipo Fly As Me e 777.

 

Mogwai – As The Love Continues

Per l’ultima fatica dei Mogwai si potrebbe fare più o meno lo stesso discorso fatto per i Coral. Quando i Mogwai hanno smesso di essere di essere eccezionali? Mai. Quando abbiamo smesso di amarli? Stessa risposta. Eppure le ultime uscite, per quanto fossero andate ben oltre la sufficienza, ci avevano lasciato in bocca un sapore già troppe volte sentito. Come se la band scozzese fosse alla costante ricerca di un rinnovamento che però arrivava soltanto in parte (vedi “Every Country’s Sun” e le colonne sonore di “Kin” e “ZEROZEROZERO”). Insomma, maledetti noi, ci aspettavamo che anche questo nuovo lavoro si attestasse più o meno sullo stesso standard. Invece no, i Mogwai sono riusciti a spiccare il cosiddetto salto più lungo della gamba, e hanno addirittura conquistato le classifiche britanniche (non quelle italiane, sia mai, qui dominano Sangiovanni e Rkomi). Merito di un’intensità fuori dal comune, qualche punta di elettronica misurata con stile e un inedito utilizzo della voce che ha trasformato Ritchie Sacramento nel loro nuovo, meraviglioso cavallo di battaglia.

Recensione

 

The Black Keys – Delta Kream

L’ormai storico duo composto da Dan Auerbach e Patrick Carney ha dato alle stampe un disco di sole cover che in quanto tale non aveva stuzzicato, almeno in fase di annuncio, un interesse tale da tenerci sulle spine. Senza contare che i Black Keys erano reduci dall’album di inediti “Let’s Rock” (2019), un lavoro tutto sommato senza grandi picchi, che già di per sé non lasciava intravedere un futuro particolarmente incisivo. Ebbene, per “Delta Kream” hanno puntato tutto sulle origini del proprio sound rivisitando a loro modo alcuni classici del delta blues. Una scelta che poteva apparire scontata, addirittura facile, e che invece ci ha sorpreso con un’arma letale e infallibile: la qualità. Le 12 tracce che compongono il disco sono eseguite con estro e personalità, fino a rinascere in una veste moderna, più rock, senza mai prescindere davvero dalla loro versione originale. Un album che probabilmente non aggiungerà nulla alla fama già ampiamente acquisita da Auerbach e Carney, ma ragazzi… quanta goduria! 

 


 

I dischi-sorpresa personali:

 

PAOLO

The Coral – Coral Island

Jim Lindberg – Songs From The Elkhorn Trail

Together Pangea – DYE

The Black Keys – Delta Kream

Little Simz – Sometimes I Might Be Introvert

 


 

TUM VECCHIO

Mogwai – As The Love Continues

Weezer – Ok Human

Madame – S/T

Margherita Vicario – Bingo

Laila Al Habash – Mystic Motel

 


 

ANDREA MANENTI

Damon Albarn – The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows
Che c’è di sorprendente in Albarn? Il fatto che quella che è praticamente un’istallazione artistica dedicata all’Islanda sia fra i suoi lavori migliori in assoluto!

Lana Del Rey – Blue Banisters
Un grande album in un anno ok… ma due? Divina Lana.

Silk Sonic – An Evening with Silk Sonic
Doveva essere un gioioso divertissement per Anderson .Paak e Bruno Mars, è un gioioso trionfo.

Converge – Bloodmoon I
I Converge, grazie anche allo zampino di Chelsea Wolfe, hanno scoperto la melodia. I Converge. La melodia (!!!)

Margherita Vicario – Bingo
Quanto può essere vigoroso e intelligente l’indie pop italico? Tanto.

 


 

ANDREA BENTIVOGLIO

Sleater Kinney – Path Of Wellness

Yuppie Flu – Hold On EP

Beach House – Once Twice Melody

Colleen Green – Cool

Cloud Nothings – The Shadow I Remember

 


 

ANDREA FABBRI

Weezer – Van Weezer

John Mayer – Sob Rock

Richard Ashcroft – Acoustic Hymns. Vol. 1

The Killers – Pressure Machine

The Black Keys – Delta Kream

 


 

LUCREZIA LAUTERI

Inhaler – It won’t always be like this

The Stranglers – Dark Matters

Marco Castello – Contenta Tu

Laila Al Halabash – Mystic Motel

Silk Sonic – An Evening With Silk Sonic

 


 

GIULIA COLONNELLA

The Wind – Wonderland

Giorgio Poi – Gommapiuma

Come_Cose – Nostralgia

Iosonouncane – IRA

La Municipàl – Per Resistere Al Tuo Fianco

 


 

GIULIA ZANICHELLI

Little Simz – Sometimes I Might Be Introvert

Blanco – Blu Celeste

Mace – Obe

Ian Sweet – Show Me How To Disappear

Snail Mail – Valentine

 


 

MATTIA SOFO

Marracash – Noi, loro, gli altri

Tersø – Iperfamigli

Quando tutto diventò blu – Quando tutto diventò blu

Laila Al Habash – Moquette EP

Bluem – Notte

 


 

SERGIO DI SALVO

Villabanks – Filtri

Studio Murena – S/T

Tauro Boys – TauroTape3

Venerus – Magica musica

Margherita Vicario – Bingo

 


 

DANIELA RAFFALDI

Rkomi – Taxi Driver

bnkr44 – Farsi male a noi va bene

Chiello – Oceano Paradiso

 


 

ALBERTO SCUDERI

Ripatti – Funi Is Not A Straight Line

Koreless – Agor

Tomat – Diistemi

E.VAX – E.VAX

Spano – Spano