Se la cultura giapponese vi fa sbarellare e se il mondo dei manga è il vostro pane quotidiano, questo è il gruppo che fa per voi. Le CHAI sono un gruppo femminile di Nagoya che, inspiegabilmente, si è ritrovato ad essere la nuova rivelazione superconsideratissima del panorama indie internazionale.

Perchè inspiegabile? Beh, partiamo dal fatto che alcune idee, seppur già sentite, possono comunque essere piacevoli accompagnandoci tra le sonorita elettro punk. Ma oltre a questo? Una voce che suona da “gattina” manga, quasi fastidiosa, è presente su tutto il disco in modo da ricordarci la provenineza della band. I testi sono apprezzabili per alcune tematiche trattate, il potere alle donne e la voglia di “disobbedire” a una società e una cultura iperconservative, ma sviluppati davvero in modo acerbo.

Le canzoni suonano tremendamente uniformi tra loro, pur mischiando la lingua giapponese a quella inglese. Quello che non torna, è come sia possibile che artisti ben più blasonati per impegno e gavetta non vengano riconosciuti, mentre progetti infantili e da collasso glicemico ricevano una così alta attenzione dagli addetti ai lavori. Mistero.

Giampaolo Montalto