Venerdì 27 luglio, ore 16, stazione di Milano Centrale
Direzione: Vasto, Siren Festival

Il treno è in ritardo, ma fortunatamente riesco ad arrivare in tempo per abbandonare il trolley,
prendere la prima di una lunga serie di birrette e catapultarmi al concerto della
“diva mascherata di Porta Venezia”. Occhiali da sole scuri, frangettina
bionda e due code che sbucano dalla maschera che le nasconde il viso (e l’identità), body
nero su cui trionfa il nome Myss Keta e una fantastica gonna di lattice rossa. L’unica cosa
che riesco a pensare mentre ascolto Una Vita in Capslock e Xananas (che continuerò a
canticchiare per i due giorni seguenti) è quanto mi piacerebbe indossare quella gonna con la
stessa sfrontatezza e disinvoltura. Myss Keta è coinvolgente e con le sue canzoni irriverenti
fa ballare il pubblico già abbastanza su di giri di Porta San Pietro.

Mentre aspettiamo il concerto di Cosmo, attraversiamo i vicoletti dove ci sono gli stand del
merchandise, degli arrosticini e della birra, e ci dirigiamo al concerto dei Lali Puna nel Cortile
d’Avalos, una delle location che preferisco, insieme ai Giardini d’Avalos, naturalmente. Dopo
il live di Myss Keta, la musica dei Lali Puna è un’iniezione di tranquillità: con la loro
indietronica tedesca riescono a farci entrare in una dimensione parallela, in un vero e proprio
Deep Dream.

Il tempo trascorre velocemente. Sono le 23.15, piazza del Popolo è gremita. Da un anno mi parlano tutti
del super spettacolo che Cosmo porta in scena ogni volta che sale sul palco, voglio
verificare di persona. In effetti il suo live è proprio così: un’esplosione di coriandoli e colori,
di suoni elettronici e sensazioni belle e indescrivibili.

I concerti non sono ancora finiti, le birrette iniziano ad entrare in circolo, e si continua tra
artisti della scena indie-elettronica italiana, Germanó ed Any Other. Non so come sia
possibile, ma sono già le 3 e mezza. Decidiamo di spostarci alla Siren Beach. Piccolo pit stop
culinario dal kebabbaro, ancora due salti in spiaggia e alle 5 mi tuffo a letto.
Sono sfinita, ma felice e pronta per un’altra giornata di sole, mare e musica.
Sabato si prospetta un’altra lineup interessante.

Si inizia con Rodrigo Amarante negli spettacolari Giardini d’Avalos. Per varie problematiche
il live però è posticipato e riesco a vederne solo la fine.
La sua musica è dolce ed emozionante, ancora di più perché il posto è davvero suggestivo.
Al contrario riesco a godere a pieno del live di Colapesce. Il cantautore siculo sale sul palco
con una testa gigante da pesce spada e successivamente, in tenuta da prete, continua a
cantare brani vecchi e nuovi tratti dall’ultimo album “Infedele”. Si rivela una piacevolissima scoperta
dal vivo, grazie anche al contributo della voce femminile e del sassofonista. Il live si
conclude con l’artista che distribuisce ostie al pubblico.

A salire poi sul palco di Piazza del Popolo sono i Deus e successivamente i Pil, che
sfortunatamente riesco a sentire solo da lontano, ma l’atmosfera punk è palpabile anche a
distanza soprattutto quando si esibiscono in This is Not a Love Song.
Si va avanti fino al mattino tra altri live, come quello dei Bud Spencer Blues Explosion e i dj
set cumbia di Davide Toffolo e elettronica di Ivrea Tronic.
Una cosa è certa: il Siren si conferma ancora una volta uno dei migliori festival in
circolazione e degli appuntamenti fissi della mia estate.

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Siren Festival 2018 Ph. Pamela Gacioppo

Mariangela Santella