Steve Albini trova spesso il modo di far parlar di se. Lo storico produttore di dischi che hanno fatto la storia della musica come “Surfer Rosa” dei Pixies o “In Utero” dei Nirvana è un noto giocatore di poker. Non solo una passione ma un lavoro serio che gli ha fruttato la vincita di oltre 100mila dollari al suo primo torneo a Las Vegas.
A rendere unico questo artista di Chicago è la mentalità.
Passione, umiltà e realismo gli hanno permesso di restare a galla ed eccellere nella musica suonata, in quella registrata e ora pure nel Poker. Guardate questo curioso documentario in cui lo stesso leader degli Shellac esordisce con un ironico “Mi chiamano produttore ma non è che mi vada molto a genio come cosa…
Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.