Prima tappa italiana, ieri sera, sul piccolo palco interno del Circolo Magnolia, per i Vapors of Morphine. Questo progetto musicale, carico di entusiasmo, nasce nel 2009, dalle ceneri dei Morphine, band che negli anni novanta diede il via a tutta la scena low rock americana. La band originale si dissolve alla dipartita del frontman, Mark Sandman, nel 1999 e si ricompone, come la vediamo oggi, dopo dieci anni. Al sassofono baritono c’è Dana Colley e alla batteria Jerome Deupree, già membri della band originale, mentre alla chitarra, al basso a due corde ed anche alla voce c’è Jeremy Lyons, incluso nel progetto dai primi due.
Il live, nel suo complesso, è risultato essere un’esperienza dedicata a pochi intenditori, a pochi fanatici del genere e a fedeli estimatori della vecchia band originale. Il trio infatti, capace di includere il pubblico, con il quale spesso ha parlato e scherzato, è risultato però essere di indole troppo aggrappata al passato e a quello che i Morphine furono.
La band ci propone il suo repertorio che si rifà alle vecchie canzoni della popular music americana, dai testi un po’ spinti, arrangiati in chiave pop-rock e accompagnati dal suono grave del sax baritono. L’aria si elettrizza durante brani come “Baby’s on fire” e “White Honey” e il pubblico sembra apprezzare davvero molto. Lyons va celebrato per la sua capacità nel destreggiare a turno prima una chitarra elettrica poi un basso a due corde, per le sue espressioni teatrali, ma un po’ meno forse per le sue doti vocali. Per il brano “Doreen” la band chiede aiuto alla platea che riesce a scioccare il cantante , forse non si aspettava che il pubblico conoscesse davvero il testo! Si sfiora il tema circo quando Colley mette via per un attimo il sassofono e, sulle note di “The saddest song” paradossalmente, suona il triangolo! Momenti goliardici sono accompagnati da attimi di estrema dolcezza e sensibilità quando la band ricorda Mark Sandman o quando il sassofonista elogia la nostra terra e suona “’O sole mio”. Dalla musica pop, al Delta blues fino addirittura a sprazzi di musica country in “I’m so glad”, la band ci accompagna fino a mezzanotte sulle dolci note di “The night” per poi concludere con una richiestissima “Thursday”.
Marilena Carbone

scaletta:
Like swimming / Good / The other side / Sheila / Irene / Scratch / Baby’s on fire / Renouveau / Doreen / Honey white / I’m free now / The only one / The saddest song / All wrong / Red apple juice / I’m so glad / BIS: Souvenir / Buena / The night / Thursday.