‘Una ceramica italiana persa in California’, la decima traccia del nuovo disco dei Tre allegri ragazzi morti intitolato ’Sindacato dei sogni’, è un brano fuori scala, in tutti i sensi, che ben rappresenta la natura psichedelica dell’intero lavoro. Dodici minuti di musica strumentale ipnotica, un’invenzione ritmica che all’interno ha una vera e propria canzone. Il titolo ‘Una ceramica italiana persa in California’ descrive la ceramica dei tre gattini della copertina dell’album, ritrovata appunto in California dopo una ricerca in rete, e sintetizza l’intero sound del nuovo disco. Il video realizzato dal regista Marco Pavone è un vero e proprio cortometraggio tratto dalla serie ‘Tropico’, un racconto dark sulla natura umana in dodici episodi ispirato alla filosofia di Darwin e Freud. Un mondo di personaggi in lotta per la sopravvivenza anima la foresta, violenta e oscura, vera protagonista della storia. Disponibile sul canale YouTube pav1 animation.
La canzone, dolcissima, accende la visione libertaria dell’amore, tipica nella poetica dei Tre allegri, nel ritornello indimenticabile: io amo te, fai pure quel che vuoi che a me va bene. Marco Pavone (Napoli 1976) ha iniziato come disegnatore Disney e dal 2002 ha diretto produzioni in animazione con il suo studio. Ha creato video musicali animati per Daniele Silvestri, Tiromancino, Subsonica, Caparezza, Tre allegri ragazzi morti, Coolio e tanti altri. Nel 2013 ha presentato dal Festival di Venezia il suo corto musicale con Giovanni Allevi. Nel 2015 Netflix ha distribuito il suo lungometraggio ‘Burqa’.
Godetevi il video e leggetevi la nostra recensione dell’ultimo disco dei tarm

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.