Tredicesimo album in undici anni di attività per i Felice Brothers prolificissima band newyorkese dedita ad un alt-country spesso legato alle tradizioni e che in questo caso flirta volentieri anche con il sound del vecchio Regno Unito…ma andiamo subito ad ascoltarci questo gioellino!
La fisarmonica di James Felice nell’apripista “Aerosol Ball” dà subito forte e chiaro il mood sonoro al disco: folk alternativo abbeveratosi tanto dall’immortale Dylan quanto dal poco raccomandabile McGowan che dal libertino Doherty…GODURIA! Si passa poi in un attimo alla melodia a metà strada fra un saloon texano ed un pub irlandese di “Jack at the Asylum”, bel pezzo con un’”Ammmerica” da post sbronza nel ritornello che scalda gli animi e colora le guance; la title track è invece una ballad scarna ed efficace dalla forma più classicamente rock, mentre “Triumph 73” vede il “fratello” Ian nei panni di un menestrello alla Springsteen con tanto di sbiascico e violino malinconico, non mancando inoltre di un non so che di epicità. “Plunder”, affascinante bozzetto rock’n’roll nonché prima e praticamente unica traccia elettrica dell’intero lavoro, dà la carica, “Sally!” è una quasi strumentale breve danza da una mano sul cuore e l’altra che regge salda mezza pinta di whiskey, “Diamond Bell” un’ondata emotiva con un ritornello da cantare a squarciagola, “Dancing on the Wing” i Pogues con alla voce l’energia di Strummer.
Bisogna però attendere il finale di “Sell the House”, storia di vita e fallimenti in grado di provocare lacrime, per ascoltare quello che forse è il vero capolavoro del disco…
La ghost track conclusiva chiude il cerchio con protagonista la stessa fisarmonica che aveva aperto questa magnifica esperienza d’ascolto. Super consigliato!
Andrea Manenti
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Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.