the devils cover

Dopo due album dal forte sapore garage non a caso prodotti da un tipo come Jim Diamond (già dietro il mixer con White Stripes, Sonics e Dirtbombs), i Devils, esplosivo duo partenopeo formata da Gianni Blacula e Switchblade Erika, con questo “Beast Must Regret Nothing” esplorano nuove vie all’insegna di un rock’n’roll fangoso e possente. Questo anche grazie al nuovo produttore Alain Johannes, uno che ha già collaborato attivamente con rocker del calibro di Queens of The Stone Age, Them Crooked Vultures, Chris Cornell, PJ Harvey e Mark Lanegan.

Il risultato è una bomba atomica di rara potenza, soprattutto per quanto riguarda il panorama italiano. Questo lavoro infatti non ha assolutamente nulla da invidiare a tanti dei più blasonati colleghi d’oltreoceano… anzi! Il ruggito iniziale è affidato alla strumentale ed onomatopeica Roar, rock’n’roll dritto e senza fronzoli che nella nostra penisola ha pochi paragoni (One Horse Band è forse l’unico). Poi è il turno del singolo I Appeared to the Madonna, musicalmente sullo stesso tono, mentre Real Man è impregnata di blues fino al midollo. Life Is a Bitch è uno schiaffo hardcore che pone la batterista/cantante Switchblade Erika sul podio delle frontwoman in dolce compagnia di un tipetto come Olga Svetlanas.

Time Is Gonna Kill Me e Don’t Call Me Any More mescolano i Cramps al primo Danzig, Devil Whistle Don’t Sing si bea della presenza fascinosa e cavernosa di Mr. Mark Lanegan: d’altronde chi meglio di lui per guidare questa armata demoniaca nel ruolo di Principe delle Tenebre? Ain’t That Lovin’ You Babe è classic rock sporco e malato, Devil’s Tritone la colonna sonora in una discoteca infernale, Roll With Me ricorda i primi sexy e disturbatissimi Turbonegro.

La conclusione è affidata alla title track, che vede alla voce lo stesso produttore Johannes, per quella che è sicuramente la traccia più Josh Hommestyle del lotto. Che sia giunto il momento in cui il Figlio di Dio debba cedere il suo potere ai serafini ribelli?

Andrea Manenti