Dal vivo in Italia abbiamo potuto apprezzare il suo talento con imperdonabile ritardo, ma dal 2015 a questa parte, dopo la release di “Carrie e Lowell”, la sua attività prolifica si è fatta anche varia e non ha smesso di spiazzarci. Dopo una rivisitazione dell’album del 2015 con “The Greatest Gift” e il disco live (forse ancora migliore di quello registrato in studio), Sufjan Stevens si è impegnato a fornire tracce per “Call Me By Your Name”, alcuni grandi singoli e altro ancora, tra cui “Planetarium”,  frutto di una collaborazione con Bryce Dessner (The National) e Nico Muhly. Bando alle ciance, da oggi il nuovo disco di Sufjan Stevens ha un data: 27 marzo 2020.

Intitolato “Aporia“, viene definito un album new age e prevalentemente strumentale, contiene 21 canzoni co-prodotte insieme al padre Lowell Bram, con il quale ha fondato una etichetta, la Asthmatic Kitty. Stevens è stato in parte ispirato dalle partiture di “Blade Runner” e “Under the Skin”. Non mancano ospiti di tutto rispetto come Thomas Bartlett (Doveman), il tastierista Steve Moore (Sunn O)))) e Yuuki Matthews (chitarra dei The Shins).

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Sufjan Stevens- Aporia: il nuovo disco esce a fine marzo

Parlando dell’album, Sufjan Stevens ha affermato che insieme al padre ha condiviso anni e anni di jamming ed era giunto il momento di provare a registrare alcuni dei brani suonati insieme: 

You know how it is with jamming: 90 percent of it is absolutely horrible, but if you’re just lucky enough, ten percent is magic. I just kept pulling out these little magical moments.