Alfred Hitchcock diceva che “la durata di un film dovrebbe essere direttamente proporzionale alla capacità di resistenza della vescica umana”. Forse Pedro Almodovar lo ha preso alla lettera, fin troppo, proponendo una narrazione di circa mezz’ora, nell’estate dove il trailer di “Oppenheimer” dura quasi quanto un cortometraggio.

Avvolto da un’aura raffinatissima (da “Dolor Y Gloria” è sempre più attento all’estetica), con Strange Way Of Life” il regista spagnolo coglie il respiro di uno dei generi più consumati, il western, e lo orienta verso il suo mondo autoriale; in un’epoca dove si può dar voce con libertà alle tematiche LGBT, Almodovar sperimenta e trasla la tematica non nel qui e ora ma nel passato, nella rilettura della storia. Lui, che ha già detto tutto sulle leggi del desiderio e dell’amore nel corso di trent’anni, che con “Tutto Su Mia Madre” vinceva un premio Oscar nei primi anni 2000, narrando la storia di Agrado e della sua comunità, tra ironia e dolore, solo dopo averci fatto togliere il fiato da Miguel Bosé in tacchi a spillo.

Scegliendo due sex symbol etero (Pedro Pascal ed Ethan Hawke) per una coppia apparentemente improbabile, in un contesto dove il machismo è di casa, Almodovar costruisce una storia d’amore impossibile, intrappolata nei ruoli della cultura e del tempo. Se in “Brokeback Mountain” il destino dei due protagonisti veniva indagato e svelato, in “Strange Way Of Life” tutto è accennato, grazie anche al tempo del corto. Senza troppo dire, possiamo sognare liberamente e creare noi stessi il finale, in un senso del “se”, che fa pensare a cosa potrebbe essere se si cambiassero le convenzioni di genere (e a volte anche cinematografiche). Ipercromico come sa essere Almodovar, sempre nuovo e innovativo, nel secondo cortometraggio in pochi anni presentato a Cannes e che giunge in sala in questi giorni con lo stesso potere di un film di lunga durata.

Prodotto da Saint Laurent, ambientato ad Almeria, bella colonna sonora (meravigliosa Estranha forma de Vida di Amalia Rodrigues) e assolutamente imperdibili gli interni dei ranch chic con quadri di Georgia O’Keeffe, un fuori luogo azzeccatissimo. Per chi vuole vivere un breve sogno di grande bellezza.

Il Demente Colombo