Gli Spidergawd sono un side project dei Motorpsycho dove i nostri scandinavi bulimici di musica pasticciano in sala prove con l’hard rock. Suoni duri che richiamo classici del genere, da Hendrix ai Black Sabbath, o se volete dei riferimenti più recenti certi pezzi firmati da Bob Mould per gli Husker Du meno hardcore, i Warrior Soul per il tono epico di certi passaggi, financo Danko Jones.
Riff contorti, sprazzi di progressioni con fiati hard funk, gusto per il jamming, suono distorto, effettato ma a suo modo pulito. In effetti la cosa che più colpisce è la potenza bilanciata dall’eleganza e dalla misura, insomma “III” è un opera fatta da gente del mestiere che conosce la materia che sta maneggiando e non se la lascia scappare dalle mani.
Gli Spidergawd vanno dritti dritti nella categoria usato scuro: nulla di originale ma davvero una buona qualità di scrittura, vintage coi contro-cosi da ascoltare magari su vinile su un impianto hi-fi di livello.
“III” è il tipico disco che ti va venir voglia di saper suonare, che si sente davvero la gioia di chi l’ha eseguito, di fare headbanging e di riascoltare i fondamentali del rock più roccioso.
7/10
Alessandro Scotti
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.