Ecco i 4 dischi più freschi del mese scorso da recuperare immediatamente.

 

Freedom Engine – A Box Full Of Magic

Matthew Johnson, storico sperimentatore di musica elettronica dal 1986, oggi è Freedom Engine. Il nome del suo nuovo progetto delinea alla perfezione l’intenzione del produttore berlinese: quello che si percepisce è un senso di libertà all’interno di una musica incastrata tra le tecnologie e la programmazione di ogni minimo dettaglio. Sebbene non sia un disco registrato dal vivo, avvertiamo una sorta di spontaneità e naturalezza già dalle prime frequenze di Worlds Above.  Il disco è concepito come un’unica lunga traccia, le composizioni si legano tra di loro creando un vero e proprio viaggio psichedelico e coinvolgente. Il denominatore comune è la “magia” che accompagna cambi di scenario, tra panorami angelici e veri gironi infernali. Johnson ci porta a spasso nel suo mondo (o preferiamo dire nella sua “scatola”), ed è come  essere in una fiaba,  solo raccontata dai sintetizzatori Prophet 5 e VCS3. A Sunrise on The Front è l’ultima traccia che, schiacciante dalla sua bellezza,  da un paradossale senso di speranza dopo tutte le avventure passate.  Assolutamente da provare.

 

Daniel Maunick – Macumba Quebrada

Daniel Maunick è uno di quei ragazzi nati e cresciuti dietro il banco di missaggio. Figlio del legendario fondatore degli Incognito Jean Paul “Bluey” Maunick, il giovane londinese ha già prodotto gruppi ed artisti storici come gli Azymuth e Marcos Valle. Il suo disco di esordio è il mix perfetto di tutte le influenze assimilate come produttore. Inoltre, tenendo conto della sua doppia residenza tra Rio De Janeiro e Londra, il suono che esce fuori è un incontro pazzesco tra ritmi brasiliani, i suoni sporchi dell’elettronica acid londinese ed una spolverata di detroit techno che non fa mai male. La cassa dritta si alterna a broken beat ruvidi e massicci, i quali sostengono momenti di danza tribale del tutto unici. Macumba Quebrada è un rave sulle spiagge di Rio, dove quello che davvero conta è il culto della pulsazione,ad un passo verso la spiritualità più intensa.

 

30/70 – Fluid Motion 

Sostenuti da pesi massimi del calibro di Jamie Callum e Gilles Peterson, gli australiani 30/70 prendono forma in un nuovo progetto, il terzo della loro discografia. Da qualche anno, è risaputo il forte interesse di Londra verso la nuova scena di Melbourne (l’esplosione di Jordan Rakei ne fa da testimone), e nel caso di questo gruppo il legame è ancora più forte: questo nuovo album prende ispirazione dal broken beat, l’estetica sonora ruvida del Grime e del Dub per creare un ibrido estasiante . Affinate dalla voce immediatamente riconoscibile di Allysha Joy,  le strumentali  riprendono un concetto di old school viaggiando tra beat dilliani e trame jazz. Da segnalare l’incredibile somiglianza dello skit Crystal Hills con il mitico brano dei Sangue Misto “Senti Come Suona”, che testimonia la stessa concezione di groove a 30 anni di distanza. I 30/70 con Fluid Motion si sbilanciano in avanti, tanto da poterli considerare tra i templari del soul moderno.

 

A Winged Victory For The Sullen – The Undivided Five

Produttori di musica ambient contemporanea e d’ispirazione elettronica, gli A Winged Victory for the Sullen fanno un audace ritorno sul nuovo album The Undivided Five. La coppia, composta da Dustin O’Halloran e Adam Wiltzie, è attiva da anni nella produzione di colonne sonore e sound design. Questo è il loro secondo lavoro non a commissione, nuove composizioni basate su stilemi di musica ambient e neo – classica. Il pianoforte inspirato a Debussy, i tappeti di un’ orchestra d’archi, l’utilizzo intelligente dell’elettronica fanno di questo disco un piccolo capolavoro di classica contemporanea: il primo brano “Our Lord Debussy” dice molto del loro approccio e da chi vengono maggiormente ispirati, mentre le parti che sembrano semplici in realtà richiedono una grande abilità d’esecuzione e interpretazione. AWVFTS è un progetto  molto interessante che propone una chiave di lettura moderna e  diversa della musica d’avanguardia europea.

 

A cura di Pietro Gregori