Atomic: terza colonna sonora per la band scozzese bandiera del post rock nel mondo. I dieci brani presenti in questa nuova fatica discografica provengono infatti da materiale, rielaborato poi per quest’occasione, utilizzato per il documentario della BBC “Storyville – Atomic: Living in Dread and Promise” diretto da Mark Cousins.
Di atomica si parla e quindi di energia, ma anche di distruzione, di sublime, ma anche di estremo orrore: tutto ciò si riflette all’interno della musica creata ad hoc dal quartetto, aiutato come sempre dal fido violinista (ma anche chitarrista) Luke Sutherland di cui si può ascoltare ad esempio il preziosissimo contributo in un pezzo quale la rarefatta “Are You A Dancer?”.
L’album è epico nella fortissima traccia iniziale “Ether” (già singolo che anticipa l’album), teso ed inumano nella successiva “SCRAM”, marziale in “Bitterness Centrifuge”, freddo e sintetico in “U 235” e così via fino alla conclusione di “Fat Man”, sorta di silenzio dopo una tempesta che in quanto inspiegabile per la sua assurda potenza e per ciò che può provocare (il tutto e il nulla contemporaneamente) può mettere ancora oggi moltissima paura.
Un buon lavoro che sicuramente può essere maggiormente apprezzato conoscendo il tema ed immergendovisi totalmente per tutto il corso dei suoi quasi cinquanta minuti.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.