I Matinée sono una band abruzzese ormai da tempo stanziata in Inghilterra. Devono il loro nome alla celebre The dark side of the Matinee dei Franz Ferdinand, di cui il gruppo italiano ha proposto a lungo le cover in tutta la Gran Bretagna. A sei anni dal loro ultimo lavoro, “These Days”, i Matinée sono tornati nel 2020 con un nuovo album, “Event Horizon”, che pur mantenendo un concept legato allo spazio e a nuove galassie, contiene anche diversi velati riferimenti alla situazione politica e sociale dell’Inghilterra (ormai loro patria spirituale).

Il disco vede la collaborazione di Chris Geddes dei Belle & Sebastian in diversi brani, oltre che di Pier Ferrantini (Velvet), mentre la produzione può vantare il nome di Tony Doogan (ma anche del chitarrista dei Franz Ferdinand, Julian Corrie, per la canzone Goldfish). Nell’album si alternano sonorità elettroniche, che molto spesso richiamano un’atmosfera vintage, e pop: un’unione che se da una parte caratterizza il sound in modo molto particolare, dall’altra rende il disco più pesante e di difficile fruizione.

Con Summer Sun l’album si apre e si chiude, essendo presenti sia la versione radiofonica che quella estesa: tra le due, la seconda senz’ombra di dubbio mette più in evidenza la ricercatezza dei suoni e la grande capacità tecnica della band. Indugiando nell’ascolto, il disco diventa più interessante. Per apprezzarlo maggiormente è necessario abituarsi. Sono presenti diversi brani con un risvolto più vicino al rock e con meno componenti elettroniche, come Satellite, Cold e Moments, che impreziosiscono il disco, ma anche delle ballad come Come with me.

“Event Horizon” risulta quindi un disco ambizioso, in cui è evidente la maturazione stilistica e l’attenta produzione. C’è però ancora del lavoro da fare per rendere più facilmente apprezzabile l’unione tra i vari generi e la complessità del concept.

Lucrezia Lauteri