James Yorkston, Nina Persson & The Second Hand Orchestra: urgono presentazioni. James Yorkston è un apprezzato cantautore scozzese con una carriera ormai ventennale alle spalle. In questo nuovo album si esalta per la seconda volta in carriera nella collaborazione con la Second Hand Orchestra, una compagine di musicisti di alto livello che arricchisce i brani di Yorkston in presa diretta, in modalità molto jazz e molto improvvisata. Nina Persson è invece una vecchia icona del pop rock svedese grazie al suo passato da leader dei Cardigans; qui, per la prima volta in un progetto di Yorkston, riesce a donare ai brani il giusto carattere grazie alla sua dolcissima voce e alla sua forte personalità.
Musicalmente parlando, questo “The Great White Sea Eagle” potrebbe passare sotto la dicitura “musica da camera”. Le dodici canzoni risultano al tempo stesso attuali e ancorate ai nineties (i conterranei Belle and Sebastian sono sicuramente fra i numi tutelari per quanto riguarda l’animo più pop; per quello più oscuro, invece, è difficile non pensare a Nick Cave). Canzoni senza tempo che anche nei secoli passati avrebbero sicuramente alleviato le fredde serate invernali se suonate attorno a un camino.
Lo strumento su cui tutto poggia è il pianoforte, i brani suonano quindi diversamente rispetto al passato di Yorkston, di solito abituato a comporre tramite chitarra. Il risultato è tuttavia notevole e in grado di catapultare l’ascoltatore in un mondo caldo, intimo e accogliente. Da citare almeno la velvetiana The Heavy Lyric Police, l’irresistibilmente appiccicosa Peter Paulo Van Der Heyden, il dolce duetto Hold Out for Love e la conclusiva ed emozionante A Hollow Skeleton Lifts A Heavy Wing.
Andrea Manenti

Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman