1.Verdena – Endkadenz vol.1/ Endkadenz vol.2
Nasce da dentro, scalcia, cresce con te. Basta rannicchiarsi in un angolo buio e chiudere gli occhi. “Lo si fa per difendersi”.
2. Thee Oh Sees – Mutilator defeated at last
L’adrenalina scorre a fiumi, se ti entra in testa è finita. Devastanti dal vivo.
3. El Vy – Return to the moon
Bambini, andate a giocare in cortile, ma attenti a non sporcarvi. Lindi lindi, neanche una sbavatura.
4. Chadwick Stokes – The horse comanche
Laggiù, in mezzo al campo, c’è un uomo che sorride.
5. A Place To Bury Strangers – Transfixiation
Come camminare sull’acqua. Una gigantesca onda blu cobalto ti travolgerà.
6. My Morning Jacket – The Waterfall
Dilata le narici, respiri profondi. Puoi tuffarti, credici.
7. José Gonzalez – Vestiges & Claws
Piano piano, ma con stile. Ogni tanto battere i manoni.
8. Ezra Furman – Perpetual Motion People
Re di cuori, due di picche, asso piglia tutto.
9. Bianco – Guardare per aria
Tra tutti i cantautori italiani, il più sincero, il più vivo, il più vero. Fumo l’ultima.
10. Johnny Mox – Obstinate Sermons
Inchinatevi al reverendo. Preghiera in beatbox e microfono rovesciato.
1. Elvis Depressedly – New Alhambra
Sentiero Camogli- Portofino, solitudine, primo ascolto: epifania. Ti entra dentro piano piano e resta lì. Dopo mesi riaffiora, ne senti il bisogno fisico e lo ascolti, lo riascolti finché diventa parte integrante di te.
2. Verdena – Endkadenz Vol. 2
3. Verdena – Endkadenz Vol. 1
Quattro anni di attesa, e li valgono tutti.
Fanno letteralmente fuori gli dei.
4. Courtney Barnett – Sometimes I Sit and Think, Sometime I Just Sit
Amore al primo ascolto, immedesimazione totale.
“Underworked and oversexed, I must express my disinterest” – Girl Power 1
5. TEEN- Little Doods
“I’ll do it better than anybody else” – Girl Power 2
6. Jacco Gardner –Hypnophobia
Angoscia- psichedelia- conforto- psichedelia. In loop.
7. Gengahr – A Dream Outside
Chitarra sublime, falsetto fantastico: combinazione perfetta.
8. Last Days Of April – Sea of Clouds
Il male di vivere e la speranza (forse).
9. Chastity Belt – Time To Go Home
“He’s just another man who wants to teach me something” – Girl Power 3
10. Celluloid Jam – Youth (EP) / Montoya – Iwa / Younger and Better – Take Care (EP)
Al decimo posto, in ordine alfabetico, due EP e un album bellissimi scoperti letteralmente per caso (destino?). Facendo un bilancio di fine anno, mi viene da dire che a volte la vita ti ripaga anche così.
La rispampa del 2015
Jennifer Gentle – I Am You Are e Funny Creatures Lane
Indescrivibili e magnifici.
1. Leon Bridges – Coming Home
La forza del bene, la musica dell’anima, quella vera che ti fa sentire meglio ad ogni ascolto. Che sia davvero il nuovo Sam Cooke? Io ci voglio credere.
2. Happyness – Weird Little Birthday
A dispetto dell’orrenda copertina, un disco straordinario e raffinato che tiene insieme il peso dell’anima di Sparklehorse alla leggerezza dei Pavement in stato di grazia. Da custodire gelosamente.
3. Modest Mouse – Strangers to Ourselves
Baudlaire nel 2015, straniamento 2.0, spleen e superamento di ogni umana concezione di forma canzone. Montagne russe del future da cui non vorresti scendere mai, mai, mai.
4. The Acorn – View Loop
Un meraviglioso mondo virtuale ovattato da ascoltare molto in cuffia, molto solo.
5. Ezra Furman – Perpetual Mutual Feeling
Un Dylan che sguazza nel lo-fi dei Violent Femmes arrangiando le canzoni nel modo più divertente e bizzarro che mi sia capitato di sentire quest’anno.
6. Tame Impala – Currents
Vincere facile e prendere la preferenziale per un viaggio cosmico. Un opzione che non avevo mai considerato. Meglio tardi, comunque.
7. Tre Allegri Ragazzi Morti – Quando Eravamo Swing
Belle canzoni che suonano bene in ogni forma. Non ce n’è: qui è una goduria vera.
8. Fairmont – 8/12
Un caso strano: quando i punk-rocker si convertono all’indiepop. Esperimento curioso e riuscitissimo.
9. Ash – Kablammo
Ritornano all’ovile dopo anni di perdizione Sonora. Li aspettavo qui da molto tempo.
10. Any Other – Silently. Quietly. Going Away
Tutta le paturnie dei tuoi vent’anni tornano a galla in una città che hai sempre sbagliato a non sentire mia. Pensi di essere a Portland e invece sei a Milano e alla fine ti sta bene anche così.
1.Viet Cong – Viet Cong
Il post-punk senza pose, il noise senza luce. L’album dell’anno senza discussioni.
2. Sleater Kinney – No Cities To Love
Tanti nomi grandi sono tornati nel 2015. In forma così travolgente e convincente però, solo loro.
3. U.S. Girls – Half Free
La via della 4AD verso il pop non passa solo da Grimes. L’elettronica scurita e il cantato acidulo di miss Remy, dalla crimson wave con furore, fanno centro e aprono nuovi scenari.
4. Speedy Ortiz – Foil Deer
Anche se l’indie rock è roba fuori moda, da padri di famiglia. Un po’ di luce in fondo al tunnel per gli anziani e i giovani nostalgici dei 90s più ruvidi.
5. Sufjan Stevens – Carrie & Lowell
Dopo decine di collaborazioni e progetti estemporanei, Sufjan Stevens ritorna alle basi e si mette a nudo. Folk e cuore in mano, la sua voce che ti scardina l’anima un pezzo alla volta, armata di solo piano e chitarra.
6. Deerhunter – Fading Frontier
Sopravvissuto a un incidente stradale nel 2014 tornano Bradford Cox e soci. Non solo art-rock venato di psichedelia, ma anche groove, un’altra idea di pop-rock, roba da fuoriclasse.
7. Any Other – Silently. Quietly. Going Away
Se il 2015 è stato in grado di tirare fuori in Italia una band così giovane e così tosta, che unisce lo spleen dei Dinosaur Jr e l’evoluzione di quei suoni (vedi Speedy Ortiz) si può sorridere al 2016.
8. Johnny Mox – Obstinate Sermons
Il Reverendo al suo meglio. Gospel e hardcore possono convivere, blues, noise e beatbox pure. Bordate implacabili sottoforma di sermoni ostinatissimi. Halleluja fratello!
9. Capra – Sopra la panca
Non di soli Gazebo Penguins vive il punk-rocker. Capra anche da solo ti obbliga al singalong, ti piazza i riffettoni sotto l’incrocio, ti spettina il cuore al ritmo di roghenroa. Bello dritto in faccia.
10. Courtney Barnett – Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit
Un maschiaccio che da Melbourne tira fuori canzoni semplici dai titoli perfetti (Nobody really cares if you don’t go to the party, e Moretti è servito). Piglio slacker, un po’ di strafottenza e tanto amore.
1. Giant Sand – Heartbreak Pass
La storia del deserto d’America.
2. Palma Violets – Danger In The Club
Doppietta sparata ed ogni bersaglio colpito!
3. Backyard Babies – Four By Four
Rock’n’fuck’n’Roll!!!
4. The Libertines – Anthems For Doomed Youth
Gran ritorno.
5. Verdena – Endkadenz Vol.1
Passato e futuro della band bergamasca ne forgiano il presente.
6. Neil Young And Promise of the Real – The Monsanto Years
Il grande vecchio non ne sbaglia una: tutti a lezione!
7. Helsinki – A Guide for the Perplexed
Scuola Libs: ascoltato e riascoltato tanto, tantissimo.
8. Public Image Ltd – What the World Needs Now
Un rito moderno.
9. Mikal Cronin – MCIII
Pop rock di classe.
10. Dellera – Stare bene è pericoloso
Cantautorato rock.
1. Dimartino “Un Paese ci Vuole”
Un disco MERAVIGLIOSO. Poi li amo, ma solo perché fanno dischi fighi.
2. IOSONOUNCANE “DIE”
Perchè fra trent’anni saremo ancora qui a parlarne.
3. Colapesce “Egomostro”
Perché mi commuovo sempre ogni volta dal tanto è bello.
4. Foals “What Went Down”
Semplicemente un gran disco
5. I’m From Barcelona “Growing Up Is For Trees”
Perché è carino e loro mi mettono sempre allegria
6. La Rappresentante di Lista “ Bu Bu Sad”
Esce il 4 dicembre ed è quasi fuori tempo massimo ma entra di diritto in una top 10 annuale. Voce, testi e arrangiamenti da pelle d’oca.
7. Levante “Abbi Cura di Te”
Uno dei pochi personaggi femminili positivi ed edificanti della mia generazione, un disco che racconta le donne e l’amore di noi quasi trentenni e che promuove il “volersi bene” .
8. Sufjan Stevens “Carrie & Lowell”
Melodie melodie e melodie.
9. Jim O’ Rourke “Simple Songs”
Il disco di cui avevo bisogno quest’anno.
10. Blur “ The Magic Whip “
Solo per profondo, profondissimo affetto nel confronti della band della mia vita.
1. Kendrik Lamar – To pimp a butterfly
Dopo trent’anni questa merda di bum bum cha genera ancora un nuovo paradigma.
2. Jamie XX – In color
Detective/genius as usual.
3. Gwenno – y dydd olaf
Che cazzo è sta cosa? Perchè mi piace così tanto? Stop g***a.
4. Wolf Alice – My Love Is Cool
Pop emozioni.
5. Mark Ronson – Uptown special
Pop perfetto, capisco che di questi tempi l’arte musicale passi attraverso la drone, ma quella la fa anche il mio falegname.
6. Jonny Greenwood, Shye Ben Tzur, Rajasthan Express – Junun
Il chitarrista dei radiomerd dimostra di essere uno dei pochi ad aver capito che la musica occidentale è corrotta dal capitalismo
7. Elvis Depressedly – New Alhambra
Dio***e.
8. Vision Furtune – Contry Music
Un disco d’esordio stranissimo e magnetico.
9. Kelela – TBC
Una voce micidiale.
10.Kamasi Washington – The Epic
Se è un fake ci riesce bene.
1. Indelicates – Elevator Music
Il disco definitive dell’irriverente coppia inglese: sfrontatamente ambizioso e strapieno di canzoni stupende
2. Mew – +-
La dimostrazione che si possono fare cose di altissimo profilo anche rimanendo negli schemi più tradizionali del rock melodico
3. Benjamin Clementine – At Least For Now
Una voce, un pianoforte e poco altro ma tantissima magia
4. Colapesce – Egomostro
Un disco pieno di colori e di vibrazioni per un artista dal talento smisurato e che qui riesce finalmente a sfoderarlo
5. C+C=Maxigross – Fluttarn
Pieno di influenze e di mescolanze di generi e allo stesso tempo di personalità e di concretezza
6. Grimoon – Vers La Lune
L’orchestrina italo-francese si lancia in un concept riuscitissimo che nobilita l’arte del racconto musicale pop
7. Haiku Salut – Etch & Etch Deep
Al secondo disco, le tre ragazze di Derby fanno centro pieno con una proposta pop strumentale ammaliante e adrenalinica
8. Other Lives – Rituals
Una metamorfosi riuscitissima soprattutto perché si sente che è fatta col cuore e non studiata a tavolino
9. Tess – Soul Whisperer
L’artista statunitense che vive a Roma trova un equilibrio perfetto tra delicatezza e cura del dettaglio, per un risultato che tocca il cuore
10. Peter Kernel – Thrills Addict
Aris e Barbara continuano il loro percorso in bilico tra post punk e indie-rock e tirano fuori canzoni sempre più personali e irresistibili
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.