All’inizio del millennio, grazie a “From Here To Infirmary” (2001) e soprattutto “Crimson” (2005), gli Alkaline Trio si erano conquistati la palma di band gothic-emo più in voga del momento. Sono passati due decenni, il leader Matt Skiba ha visto aumentare la sua fama come sostituto di Tom DeLonge nei Blink-182, ma il terzetto di Chicago è ancora in pista e non solo per passare il tempo.
Questo “Blood, Hair, and Eyeballs”, decimo lavoro in carriera, è infatti un ottimo album. In scaletta undici canzoni che setacciano tutto ciò che di buono hanno fatto i Nostri da quando hanno preso in mano gli strumenti. Si inizia dal nuovo anthem Hot For Preacher, che con le sue soluzioni chitarristiche metal e la melodia epica si erge a futuro classico. Meet Me e Versions Of You sono due buonissimi pezzi rock a tinte scure, Bad Time e Break due gioiellini american punk, Scars ha un giro vagamente country che la rende irresistibile.
Shake with Me è una hit che avrebbe fatto la sua sporca figura sull’album del ritorno dei soliti Blink-182 (qui la nostra recensione). Abbiamo poi la title track che mostra ancora una volta la bravura di Skiba e soci nel trovare ritornelli catchy. Broken Down in a Time Machine e Teenage Heart concludono il viaggio nel migliore dei modi, ancora una volta con melodie emo punk pronte ad essere cantate a squarciagola dai fan.
Andrea Manenti

Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman