L’amore per gli eighties, più volte dimostrato dalla band torinese, We Are Waves, nei precedenti lavori con formazione completa a quattro elementi, viene qui filtrato attraverso la fredda elettronica anni Novanta. Ridotti ai soli Cisa all’elettronica, synth e drum-machine e Viax alla voce e a un basso che non è un basso, stipato e distorto in un amplificatore da chitarra, ma che di questo strumento non ha quasi più nulla, i We Are Waves ri-presentano lo scorso lavoro “Promises” attuandolo alla dimensione da club e trasformandolo in “Promixes”: non semplici remix, ma una differente forma di pensiero.

I brani dell’EP sono sempre gli stessi, ma riproposti qui con una nuova veste, più attuale e a scaletta rovesciata. Si inizia quindi con l’incubo new wave di “What Happened Today Is Useless” (molto cupo e contemporaneamente molto Depeche Mode), si prosegue in accelerazione con “Midnght Ride”, si sfocia nell’epicità (fra la techno music e gli Editors) di “Children Lake” e si finisce con la violenza autoinflitta di “Be Your Own Island”. Mr. Reznor sorride, ma il lavoro è dedicato agli Smiths di “How Soon is Now?” qui omaggiati al meglio.

Un esperimento totalmente riuscito che speriamo non rimanga un evento isolato.

Andrea Manenti