Nella vita, come in autostrada, andiamo avanti, sorpassiamo e veniamo sorpassati, con il sole davanti agli occhi e i nostri pensieri di fianco. Gli abitacoli come microcosmi in cui portiamo avanti la nostra intimità. E come camionisti maciniamo chilometri, e più andiamo avanti più sorpassiamo e veniamo sorpassati, e i parabrezza si sporcano e gli occhi si fanno stanchi. Carichiamo i nostri camion con tutto quello che incontriamo per strada e che in qualche modo possiamo definire nostro. E andiamo avanti.
Così Bonetti descrive il suo ultimo singolo, Camionisti, uscito in questi giorni per Bravo Dischi e Labellascheggia. Si tratta del terzo brano estratto dal suo nuovo disco, la cui pubblicazione è prevista a novembre.
E’ quasi inutile, ormai, parlarvi di Bonetti, già più volte citato in queste pagine come uno dei cantautori contemporanei più intensi e originali, capace di differenziarsi dal marasma itpop un po’ cialtrone e facilotto. Basti ricordare che la sua avventura solista è iniziata nel 2015 con “Camper”, è proseguita nel 2018 con “Dopo la guerra” e sta appunto per arricchirsi con un nuovo capitolo discografico (se volete approfondire, leggete qui la nostra intervista a Bonetti).
Camionisti è a nostro parere il più introspettivo e interessante dei tre singoli pubblicati negli ultimi mesi. Un brano piuttosto lungo (6:29), che si apre con un’introduzione strumentale e distesa, prima di lasciare spazio a un testo cantato con voce mai così dolce e pacata. Nell’aria, qualche eco dell’Anima Latina battistiana, che si spegne in una conclusione brusca, quasi inattesa.
La canzone è accompagnata da un video scritto da Edoardo Rubatto e diretto da Renè. Lo abbiamo scelto come video della settimana.
CREDITI
Testo: Bonetti
Musica: Bonetti, Fabio Grande
Arrangiato da Bonetti, Fabio Grande, Pietro Paroletti
Prodotto da Fabio Grande
Registrato da Fabio Grande e Pietro Paroletti presso Sala Tre, Roma
Batterie registrate da Luca D’Aversa e Giuseppe D’Ortona presso L’Albero Recording Studio, Roma
Mastering: Giovanni Versari presso La Maestà Studio, Tredozio (Bologna)
Photo Credit: Giorgia Bigatton
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.