Meritano un’opportunità, questi The Horsebites. Francesi, non proprio più dei giovanotti, ma con un’energia niente male. Una sezione ritmica semplice ma solida, pronta a gestire le brucianti impennate della chitarra elettrica e la voce sciatta quanto corrosiva del frontman Clem, mentre l’altra chitarra di Antoine Le Blanc (anche seconda voce) è brava a cucire trame più pop ed orecchiabili.

La furia incendiaria di pezzi come What I Say, le venature surfy di Room 102, l’animo garage di We Got It, la lunga e rumorosa parte strumentale di You Wanna Teach Me, fanno capire come i lionesi abbiano, oltre al talento ed un’evidente trazione chitarristica, un bel fuoco dentro pronto ad essere scaricato sulla dimensione live, che pare davvero essere il loro campo di gioco ideale.

Senza scomodare paragoni con nomi troppo importanti, e rispetto ai quali potrebbero essere semplicemente degli epigoni, forse con i The Horsebites anche la Francia ha trovato, con qualche anno di ritardo, i suoi The Hives.

Anban