Dopo una pausa discografica di ben nove anni, i Gaslight Anthem sono tornati in carreggiata. Nel frattempo c’è stato un tuffo nel passato dovuto al tour nostalgico per i dieci anni del capolavoro “The ‘59 Sound”, mentre la prolifica carriera solista del leader Brian Fallon è sfociata nella pubblicazione di ben quattro album. Tutto questo, nel nuovo lavoro, si sente. “History Books” è infatti una summa del Gaslight Anthem sound: epicità, un pizzico di punk e ballad strappacuore.
Il disco del ritorno inizia con Spider Bites: il classico pezzo rock della band del New Jersey da cantare a squarciagola ai concerti. C’è poi la realizzazione del sogno di una vita dei quattro ragazzi, il duetto con nientepopodimeno che Bruce Springsteen, da sempre nume tutelare dei Nostri, nella title track. Autumn fa ballare elettrificando una vecchia giga irlandese, mentre Positive Charge (che fa il paio con Little Fires poco più avanti in scaletta) riaccende almeno momentaneamente la scintilla punk degli esordi.
Michigan, 1975 riprende la vena intima della carriera solista di Fallon grazie a una signora ballata, mentre The Weatherman ed Empires sono forse il punto più basso di sempre del nostro ragazzone. Il primo sembra una hit dei Mumford & Sons buona per qualche pubblicità, il secondo riprende il solito boss, ma quello evitabile di fine Ottanta / inizio Novanta.
Fortuna vuole che il disco non finisca qui. È infatti il turno di I Live in The Room Above Her, un mid tempo esaltante che attualizza il suono degli Hüsker Dü, e della conclusiva A Lifetime of Preludes, dolce ballad rinforzata dalla batteria che chiude il lavoro nel migliore dei modi possibili. In conclusione, “History Books” è il giusto prosieguo nella discografia dei Gaslight Anthem e viene giustamente dopo la svolta di “Get Hurt”, con tutti i pregi e i difetti annessi.
Andrea Manenti
Mi racconto in una frase: insegno, imparo, ascolto, suono
I miei 3 locali preferiti per ascoltare musica: feste estive (per chiunque), Latteria Molloy (per le realtà medio-piccole), Fabrique (per le realtà medio-grosse)
Il primo disco che ho comprato: Genesis “…Calling All Stations…” (in verità me l’ero fatto regalare innamorato della canzone “Congo”, avevo dieci anni)
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Clash “London Calling” (se non erro i Clash arrivarono ad inizio superiori…)
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso: adoro Batman