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(di Giulia Bartolini)
Live Report
Borgosatollo (Br), 19 maggio 2017
Festival. Appena l’estate fa capolino, per gli appassionati di musica live diventa quasi un’ossessione. Certo, qui a Borgosatollo, alle porte di Brescia, l’estate effettivamente non è ancora iniziata. Ma da queste parti Alberto Belgesto e la sua Latteria Molloy, lo storico locale di via Marziale Ducos, sono sempre una sicurezza prima ancora dell’arrivo del grande caldo. Così quest’anno hanno deciso di raddoppiare: al “4/qUARTI Festival”, il concertone bresciano giunto purtroppo all’ultima edizione, si è aggiunto il “Quasi Adatti Festival”, un grande evento per concludere al meglio la rassegna omonima che si è svolta nel corso dell’anno proprio in Latteria.
Di noi stessi e altri mondi, Belize, Verano, Pinguini tattici nucleari, La Rappresentante di lista, Giorgio Poi, Gazzelle: una lineup d’eccezione con tutti i nuovi nomi della musica indipendente italiana. Riesco a godermi gli ultimi tre artisti in cartellone. La Rappresentante di lista è una grandissima scoperta live, suoni pieni e coinvolgenti, la sua voce un sicuro inno alla bella musica. Giorgio Poi, ormai uno dei miei artisti preferiti, regala sempre un live suonato a modino e dimostra quanto sia tecnicamente preparato dopo gli studi al conservatorio. Ma non è solo questo, perché se ascoltate con attenzione i testi delle canzoni, non potete non innamorarvene. Gazzelle sale sul palco per ultimo, con una decolorazione violenta in testa e il suo drink in mano, che giustamente essendo venerdì, voglia di drink e di venerdì. Anche lui, minuto sul palco, riesce a tener testa comunque a tutti e a far cantare tutto il pubblico con le sue ormai conosciutissime canzoni.
Giulia Bartolini

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.