Che i Pearl Jam abbiano una posizione politica molto chiara si è sempre saputo. E uno come Donald Trump sicuramente non rientra nel loro modello di politico rispettabile. Per questo, già all’inizio del loro tour a Fort Lauderdale, in Florida, Eddie Vedder ha indossato per buona parte del tempo una maschera di Donald Trump sbeffeggiandolo mentre cantava Do The Evolution. A quanto pare Eddie non ha alcuna intenzione di smettere. Durante una delle due tappe al Madison Square Garden di New York (la stessa notte in cui Ted Cruz si è chiamato fuori dalla corsa presidenziale) Vedder ha dedicato la fine di Wishlist per prendere per il c**o Donald Trump e in particolare il suo pene.
La canzone fa più o meno così:
Even I’d be better than some of these men.
Fuck Donald Trump …
It’s like his penis gets smaller every time he says ‘huge.’
I like Hillary but I can feel the Bern.
All you young voters it’s time you were heard.
Please don’t stop don’t ever give up.
Il riferimento al pene non è casuale. Una volta, durante un dibattito live in televisione, Donald Trump ha detto che nessuno, soprattutto Marco Rubio, avrebbe dovuto mettere in discussione la misura del suo pene.
Ecco la canzoncina:
A cura di Francesca Arceri

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.