Milano, 2 novembre 2023
Come vi avevamo segnalato, proprio in questi giorni i The Murder Capital sono in Italia per il loro “The Clown’s Reflection Tour”. Noi siamo stati alla data di Milano, al Circolo Magnolia.
La prima cosa che ci portiamo a casa da questa serata è anzitutto il fatto che è stato un concerto: vero, intenso, diretto, oscuro, arrabbiato. La band è carica, energica, e sul palco non si limita a riprodurre in maniera ottima i lavori da studio, ma fa un passo in più: trasporta il pubblico con sé, verso il disincanto dei loro testi, la distorsione dei loro suoni, i cieli plumbei d’Irlanda.
Gli ingredienti principali sono due: un gruppo di (giovanissimi) musicisti, bravi e capaci di sorridere esaltati dai loro stessi riff o giri di basso, e un frontman magnetico. Formula scontata, direte voi. Forse, ma in questa band si intravedono la purezza e la sfrontatezza dei Fontaines D.C: quella surreale capacità di pescare da un patrimonio musicale arcinoto e di riuscire farlo proprio.
Così le moine sul palco di James McGovern non risultano mai esagerate: giusto il tempo di pensarlo, e la sua voce a tratti graffiante, a tratti baritonale, squarcia il dubbio con un urlo. McGovern alterna interpretazioni di intere canzoni ad occhi chiusi a momenti in cui gli occhi li punta dritti verso quelli del pubblico o a stage diving folli che lo portano direttamente al banchetto del merchandising a fine concerto.
La scaletta dà spazio principalmente al loro ultimo lavoro, “Gigi’s Recovery”, uscito a gennaio del 2023, ma ovviamente lascia scaldare il pubblico anche sui brani più riusciti del loro primo album, “When I Have Fears”, quello che li ha portati a calcare i palchi dei festival d’Europa e a riempire classifiche e le recensioni della stampa internazionale. Si parte forte con Heart in the Hole, More is Less e il riuscitissimo singolo Return My Head. Poi si passa per territori più oscuri e psichedelici, con la title track Gigi’s Recovery, The Lie Becomes The Self, Slowdance, Crying. Infine si torna a saltare con la doppietta Don’t Cling to Life e Feeling Fades, due pezzi fortissimi del primo album.
Nati nel 2018 a Dublino, i The Murder Capital – James McGovern (voce), Damien Tuit (chitarra), Cathal Roper (chitarra/tastiere), Gabriel Paschal Blake (basso) e Diarmuid Brennan (batteria) – sono già stati accostati agli amici Fontaines DC, Idles e Gilla Band, pur esplorando sfumature più dark e sofferte nel cosiddetto post-punk: i testi di McGovern sono meno politici e più intimisti, e si avviluppano su temi come morte, amore, guarigione, accettazione, paura (olè!). Tutto questo si riflette perfettamente nella loro dimensione live, che alterna momenti di “presamalismo” esistenziale a pezzi su cui pogare.
Alla fine del concerto, la band è dietro al banchetto del merch: la gente fa la fila per comprare i loro dischi, per un autografo o una foto, per un abbraccio e un complimento per lo show. Ieri ho visto tanti sorrisoni e tanti vinili in mano alle persone che lasciavano il Magnolia: forse è troppo presto per dire cosa diventeranno questi ragazzi, ma quello che è certo è che sempre più raro assistere a live che onorino così bene il loro scopo più puro, ossia la musica. E i The Murder Capital lo sanno fare.
Sara Bernasconi
La scaletta del concerto:
• Heart In the Hole
• More Is Less
• Return My Head
• Green & Blue
• Gigi’s Recovery
• The Lie Becomes The Self
• Slowdance I
• Slowdance II
• The Stars Will Leave Their Stage
• Crying
• Ethel
• A Thousand Lives
• On Twisted Ground
• For Everything
• Don’t Cling to Life
• Feeling Fades

Circolo Magnolia (Milano)