Difficile trovare una colonna sonora più adeguata delle composizioni di Micah P. Hinson a queste giornate di pioggia. A questo turno il folk singer texano si fa accompagnare dai “Musicisti dell’Apocalisse”, band dedita a trasportare Inferno e Paradiso qui sulla Terra, come lo stesso Micah riporta nelle note di presentazione del progetto.

Bastino i titoli delle canzoni per capire come l’orco dalla voce cavernosa, ma dal fisico gracile e quasi malato, questa volta si sia completamente immerso in una dimensione quasi punk (d’altronde non venitemi a dire che il padrino Johnny Cash non lo fosse…). “Sono in cerca della verità, non di un coltello nella schiena”, “Il sonno del dannato”, “Fanculo il tuo giudizio”, “Quando ti sparo con le frecce, sparo per distruggerti”, “Piccoli spazi” (avrà sbagliato titolo?), “Il mio sangue ti chiamerà dal terreno” e “I teschi di Cristo” sono le sette tracce che compongono questo ultimo lavoro, registrato in sole 24 ore in presa diretta. Tentativo di fare entrare con prepotenza l’ascoltatore in un ambiente che più Misfits non si può oppure pessimismo biblico di natura cosmica? Speriamo vivamente per Mr. Hinson che la realtà stia nel mezzo.

Musicalmente questa ultima fatica è forse più sfaccettata del solito, ma pur sempre fatta di bellezza cristallina e profondo soul. Si passa dal blues sgangherato di scuola Tom Waits alle atmosfere acustiche tipiche del vecchio West americano, non disdegnando brani più tirati e rock (The Sleep of the Damned e Small Places sono due veri e propri gioielli). Il finale è affidato ai nove minuti della strumentale ed appunto apocalittica The Skulls of Christ. Raramente il nero più tetro è stato così bello ed emozionante.

Andrea Manenti