bmetalNato nel 2012 a Milano, il progetto Merkel Market è costituito da quattro musicisti attivi dagli anni ’90: Diego Quartara (Zona, Node, Matra), Marco Di Salvia (Pino Scotto, Node, Yak), Mhdm (Yak), Lo Slavo (Zona, Yak) che già in passato, come si può vedere dai nomi delle band in cui hanno militato, avevano avuto più volte modo di collaborare. Ci si trova insomma di fronte a una sorta di all-star band della musica pesante meneghina. Queste quattro menti hanno partorito “La tua catena”, un lavoro che, pur ancorato all’interno di un genere specifico quale l’hardcore punk, è molto variegato e sicuramente originale.
La scaletta ha inizio con “Il dittatore”: ritmica dura, due bassi pomposissimi che sostituiscono degnamente qualsiasi chitarra (e così sarà per tutto l’album) e tematica politica. Subito dopo è il turno del singolo “La bambina”, con il suo cantato psicopatico che infonde brividi di paura. “Confine di stato” gode di un poco più di “melodia”, di un coro magnetico e urla come pugni nello stomaco. In “Trema uomo cauto” gli 80s italiani incontrano ciò che di più estremo vi è stato musicalmente negli States, “Senza un minimo dubbio” è cupa tensione che esplode in pura violenza, “Testa grigia” scorre liscia su ritmiche rock’n’roll degne di band quali i Paolino Paperino Band o i più noti Skiantos. “Tamianto”, crasi per “ti amo amianto”, è stoner sparato a mille chilometri orari. “Licenza” è NYHC di fine Ottanta, “Aviatore”, forse il vero capolavoro della band, musica onomatopeica di un viaggio via aereo tutt’altro che tranquillo che si trasforma prima in danza orientale e poi in after latineggiante. “E sposta un po’ quel velo” è un’agghiacciante descrizione di un mondo in cui una sposa viene lapidata per un sorriso, “Io voglio vivere come te”, il punto in cui i Negazione incontrano la furia cieca dei Locust. “La maschera di piombo” ha nel ritornello reminescenze quasi litfibiane (!), “Vendetta” gioca con gli aggettivi nel suo quasi ballabile ritornello, “Craxy Party” è una festa strumentale fra pazzia (crazy) e bruttura (Craxi). In “La danza del martire” si parla di guerra e morte, “Prigioniero” è una bomba slogan, mentre il finale di “Asesino” è semplicemente caos… Promozione a pieni voti per i Merkel Market!
Andrea Manenti