In attesa della tanto chiacchierata quanto fantomatica reunion degli Smiths possiamo consolare il nostro appetito con “Set This Boy Free”, l’autobiografia di Johnny Marr uscita questo 3 di Novembre e nominata libro dell’anno dall’etichetta inglese Rough Trade.
Il più influente chitarrista britannico degli anni ’80 ha condensato in questo volume tutta la sua storia, scritta di proprio pugno, senza ricorrere all’aiuto di alcun ghostwriter: dall’infanzia a Manchester fino ai suoi ultimi album da solista(The Messener e Playland), passando per il successo ottenuto con gli Smiths e le innumerevoli collaborazioni con artisti e musicisti internazionali (Modest Mouse, The Cribs e Hans Zimmer, tanto per nominarne qualcuno).
Commentando il titolo Johnny Marr ha detto: “Volevo trasmettere una sensazione di evasione, che è stata una costante durante tutta la mia vita. Una sensazione che è insieme fuga e scoperta. Trascendenza. L’ho trovata attraverso l’arte e il rock’n’roll e nel viaggio che ho intrapreso attraverso di esse nel mondo moderno.
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Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.