Perché una canzone può rendere memorabile una serie? Come vengono scelte le canzoni nelle serie tv? Qual è il rapporto tra industria musicale e industria televisiva? Come lavora un music supervisor?
Questo testo risponde a queste domande. E’ un libro scritto da due professori universitari e professionisti del settore come Gianni Sibilla e Daniela Cardini. Il testo mantiene un approccio universitario e didascalico con elevata densità di note bibliografiche pure rimanendo fruibile anche per una lettura da appassionati dell’argomento.
Il libro inizia con una panoramica sulla relazioni tra i due formati, inquadrando la forma canzone contemporanea nel complesso sistema produttivo degli audiovisivi di oggi per concentrarsi sui format televisivi che mettono oggi al centro le canzoni: Superbowl, Eurovision, San Remo per citarne alcuni.
Le serie tv hanno trovato nella musica pop e rock un formidabile strumento di racconto, capace di potenziare una storia, irrobustire un personaggio, valorizzare le immagini. Nel secondo capitolo ci si concentra sulle sigle delle serie tv a partire dalle theme songs degli anni 60 al modello HBO delle teen drama degli anni 90/00.
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Vengono così analizzate oltre 80 serie e 150 brani. Diverse playlist video e audio rendono disponibili al lettore tutti i materiali presi in considerazione: da Jeff Buckley e Hallelujah in The O.C. ai Beatles in Madmen, dai Clash in Stranger Things agli Who in CSI, da Bella Ciao in La casa di carta a Nada in The Young Pope, fino alle più recenti produzioni italiane di Rai e Netflix.
Il ruolo narrativo, produttivo e simbolico della canzone viene affrontato in uno studio vasto sul tema delle canzoni nelle sequenze, tema dominante del terzo capitolo del libro.
Il quarto capitolo invece è interamente ambientato in italia e si analizzano le produzioni italiane delle produzioni generaliste e pay come Un Posto al sole e Boris, Suburra etc.
Non mancano le analisi degli investimenti nel settore dei colossal del mondo OTT come Netlix e Amazon. Netflix e le piattaforme hanno costruito l’identità dei propri titoli proprio sulle scelte delle canzoni, da Suburra a Summertime, ma anche nel recentissimo caso della serie di ZeroCalcare e della sua colonna sonora firmata Giancane.
Un testo che non può mancare sotto all’albero degli appasionati di musica e serie. Ben fatto!

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.