Oggi è uscitoFerro, il nuovo documentario italiano disponibile su Amazon Prime Video. A dirigerlo è Beppe Tufarulo, che prova a tradurre in immagini, sentimenti ed emozioni la vita e la carriera della pop star italiana, Tiziano Ferro.
Il documentario, che potete vedere qui, è un viaggio intimo alla scoperta della vita privata e professionale del cantante di Latina, dagli esordi fino al grande successo al Festival di Sanremo. Il lavoro indugia anche sui problemi che hanno caratterizzato il percorso interiore dell’artista, gli insuccessi e i successi personali e professionali. Parlando di musica in sè, sapete bene che qui su indie-zone la musica di Tiziano non è protagonista, forse con fare un po’ snobistico tipico dell’indie oltranzista della vecchia maniera non è mai stata trattata. Ma attenzione: abbiamo fatto un esperimento e ascoltato, anche un po’ coattamente, Tiziano Ferro per una settimana con il solo scopo di riuscire a trovare 10 canzoni pop illuminate e illuminanti che si celano dietro le quinte della sua musica.
Eccovi dunque la nostra Iron Music Compilation, sperando di farvi scoprire o riscoprire tante canzoni. Con i suggerimenti di Stefano Sordoni, Paolo Ferrari, Stefania Pucci, Marco Improta e Andrea Fabbri.
Ascolta Iron Music Compilation su Spotify:
Ascolta Iron Music Compilation su Tidal:
Guarda il trailer di “Ferro”:

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.