Michele Bitossi è un personaggio leggendario della scena indierock italiana. Genovese e ultras genoano, musicalmente già attivo negli anni 90 con i Laghisecchi, diventati poi Numero6 . Nelle grazie della Noys, ai tempi affiliata a Sony e nel giro di giostra di quella scena indie patrocinata dal leggendario Consorzio Suonatori indipendenti , in buona compagnia di nomi che come il loro hanno fatto la storia della musica alternativa del nostro paese (Ustmamò, Yuppie Flu, Virginiana Miller, Perturbazione, etc, etc).Bitossi non è un novellino nella scena indie, quando nel 98 usciva con “Radical Kitsh” il primo disco dei LaghiSecchi, Calcutta era solo una destinazione esotica sul mappamondo e il nome Coez non aveva alcun senso.
Da qualche anno porta avanti il suo progetto solista, dapprima a nome Mezzala e oggi con il suo nome proprio. In questa intervista ci parla del suo nuovo disco A Noi Due, pop con la P 38 che punta dritto al cuore che si candida a #DiscoItalianoDel2019 “Continuare a divertimi facendo musica, essere il miglio papà possibile per i miei figli e cercare di Godermi la Vita” questo risponde Michele Bitossi alla domanda che piani hai per il futuro.
Abbiamo chiesto a Michele di risponderci a 5 domande per raccontarsi e parlare del nuovo disco “A Noi Due“. Un disco registrato in 2 anni concepito per esternare la sofferenza di una relazione amorosa durata ben 16 di anni. Un lavoro privato e così personale che a volte rende invadente l’esperienza dell’ascolta, un disco che l’autore era indeciso di pubblicare fino all’ultimo.
Ci risponde dal suo studio di registrazione, in cui ogni giorno mixa, edita, produce i suoi brani e dei gruppi della sua etichetta oltre a portare avanti in parallelo il lavoro come lavora come autore.
Un personaggio interessante, in prima linea da moltissimi anni, che non ha paura di raccontarsi apertamente, questa è un intervista di cui siamo davvero orgogliosi. Il montaggio è curato da Milena Lenza, le domande sono di Tum Vecchio
?️?️Buona visione
Il suo disco ” A Noi Due
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Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.