Fu il secondo re di Roma, Numa Pompilio, a introdurre altri due mesi per riequilibrare il calendario allora in uso con il flusso delle stagioni unanimemente riconosciuto: ecco allora Januarius da Januae che fa riferimento alle porte, in quanto gennaio è la porta dell’anno, l’ingresso. E poi arriviamo finalmente a febbraio: esso deriva da februare, ossia purificare, poiché esso è il mese delle purificazioni e probabilmente creato in nome di Febronia, dea considerata protettrici delle febbri.
Ogni due anni inoltre veniva inserito il mese di Mercedonius (costituito da 22 o 23 giorni) che era il mese dei pagamenti e ad esso deve il suo nome in quanto merces significa appunto pagamento: essenzialmente questo mese veniva aggiunto agli altri in quanto parliamo di un calendario lunare e tale operazione era necessaria per mantenersi in pari con l’anno solare.
Con queste dovute premesse storiche introduciamo la nostra nuova compilation del mese che abbiamo molto fantasiosamente chiamato “Il Secondo Mese dell’anno”. Dentro ci trovate tute le novità per le vostre orecchie frizzanti.
Il garage dei Cosmonauts, le nuove granate sonore del vecchio Bob Mould, Threads, Generationals, Silver Jews, Cass McCombs, Harlem e tanti tanti altri. Degni di nota i nostri C’mon Tigre, che suoneranno questa settimana in Santeria come ci dice la nostra guida ai concerti milanesi. e il primo singolo di ritorno per la bravissima Lisa Hannigan i cui dettagli li potete leggere qui.
Che dire, non vi resta che appizzare le orecchie!
Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.