
Percorso tortuoso ma affascinante, quello delle Goat Girl, band femminile londinese attiva da poco meno di un decennio. Dopo un esordio folgorante con il primissimo singolo Scum, accompagnato da un po’ di live che dir energici è poco, le ragazze hanno sempre più ampliato le loro influenze musicali rendendole una delle realtà più eterogenee e originali del nuovo rock inglese, come già ampiamente dimostrato dai primi due album.
“Below the Waste” arriva a tre anni dal precedente “On All Fours” e ne accentua le particolarità. Le Goat Girl suonano a tratti stridenti come streghe e a tratti ammalianti come sirene, giocano in egual misura sia con la melodia che con il rumore.
Questa terza fatica, composta da 16 tracce, di cui tre interludi, culla l’ascoltatore con una ballad dolcissima quale Tonight, regala giochi disarmonici a la Sonic Youth in Ride Around e scaraventa mente e corpo in discoteche oscure in Tncn. Un viaggio da compiere.
Andrea Manenti

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.