Sì, sono giornate difficili. Ma anche in periodi sventurati come questo, possiamo trovare qualche risvolto positivo. Uno di questi è la possibilità di approfondire ciò che un tempo, forse, non avremmo mai approfondito. L’occasione ce la offre la scuderia Costello’s, etichetta indipendente tra le più attive e interessanti del panorama italiano.
Da qualche giorno, infatti, è nata un’iniziativa che ci permette di conoscere meglio gli artisti che ad oggi fanno parte del roster. Il progetto si chiama Discovery Costello’s e va in onda sulla IGTV della pagina Instagram dell’etichetta. Non si tratta semplicemente di uno spazio in cui i musicisti suonano in streaming le proprie canzoni, ma di un luogo in cui gli stessi si rivelano in una veste casalinga, come difficilmente si potrebbero vedere su un palco.
L’intento è quello di mostrarli appunto nei loro nidi e farci raccontare direttamente da loro quali sono le loro abitudini “domestiche”, i loro mondi nascosti, i consigli su come trascorrere questa quarantena. Per ciascuna puntata ci sarà un’introduzione preparata da un fan della band, curiosità e naturalmente un brano live.
Non esiste un palinsesto vero e proprio, ma si scoprirà di giorno in giorno quale artista farà la sua comparsa sul canale. Possiamo però elencare, in ordine casuale, tutti i nomi che parteciperanno. Alcuni di questi sono già passati, ma potete recuperare i video sempre sulla pagina Instagram di Costello’s.
Eccoli qui:
Ciulla
Garda 1990
Candreva
Studio Murena
Seville
The Floating Ensemble
Circlelight
Janaki’s Palace
Joe D Palma
Lavilla
Morning Tea
Qualunque
Kettle Of Kites
Cactus?
Senna
Acaro
Bonetti

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.