Milano, 13 Luglio 2017
L’estate a Milano si sa, non è composta da “giorni lavorativi” e weekend. Il weekend inizia il lunedì e finisce la domenica, e così via, un circolo vizioso fatto di musica, zanzare e tante belle cose. Quindi non ritengo rilevante dire che è successo di giovedì, ma mi soffermerò su fatti realmente accaduti. I ragazzi di Costello’s hanno deciso di iniziare questa rassegna festival piena di bombette in fase di esplosione.
Una giornata, un posto secondo me spaziale, il Mara Culturale Urbano, e nove gruppi che a gomiti alti si stanno facendo strada nel magico mondo della musica. Tanto per non deludere la mia notorietà di smemorata, sbaglio strada e mi giro un po’ la Milano nascosta in zona Primaticcio, ma d’altronde si sa, per arrivare al Mare un po’ di fatica bisogna farla. La musica è già nell’aria e non posso che esserne felice. Nove gruppi e nove sonorità completamente differenti, è questo che mi piace della musica, il fatto di riuscire ad essere così diversa ma così sincronicamente perfetta. La serata scorre, i gin tonic rinfrescano e la musica fa da assoluta protagonista.
Gospel, un mix di folk blues e soul, musica sincera, un inizio convincente. Vikowsky, pianoforti sintetizzati e una voce profonda, tanto da far commuovere anche i cuori più gelati. Lo preferisco in versione solitaria che in gruppo, ma è sempre bello ascoltare. I Nastri, rock elettronico, testi con lunghe e quasi disperate ripetizioni, ho ascoltato in silenzio. Le Pinne, improvvisatrici nate, non neghiamolo. Disarmante ironia e serietà, non sono perfette, ma è questa la loro perfezione. Ci dimostrano che la musica si sposa perfettamente con il teatro, ebbrave ragazze. I Miei Migliori Complimenti è un progetto fatto in camera la notte, illuminato solo dalla luce del Mac, il progetto di Walter, che ci racconta perfettamente le disavventure amorose di una storia finita con i conti al verde, università costose e piante di plastica che necessitano acqua. I miei migliori complimenti, I miei migliori complimenti. Bonetti, un ragazzo lungo e gentile, cantautore raffinato, amante del road trip, in Camper o a piedi, tra le piazze della città.
I Pagliaccio raccontano di me, di te, di voi, di tutti. Testi che parlano di vita vissuta, suoni freschi e “leggeri”, ascoltare è divertente e piacevole. Liede è sincero. Credo sia la cosa più immediata sentita nell’ultimo periodo, il suo primo disco “Stare bravi” è una raccolta di canzoni che raccontano con facilità delle situazioni che riescono a toccare chiunque ascolti. Liede è giovane, alto e ci consiglia di stare bravi, perché fuori si respira meglio. Alla mezza tutto finisce, o meglio, la musica finisce, noi si ha voglia di stare ancora un po’ in giro, questo Mare ci fa sentire a casa. Bravi ragazzi, ottimo inizio.
Giulia Bartolini
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.