Un fulmine a ciel sereno ci porta a scoprire del ritorno di una delle band indie rock italiane che più abbiamo stimato e seguito tra gli Anni ’90 e i primi Duemila: gli anconetani Yuppie Flu. Considerati vicini al college rock americano di Pavement e compagnia, la band non sganciava un singolo da molto tempo ormai. Poi su Instagram è comparso questo video che lascia intendere un ritorno sulle scene. Ci rallegriamo.
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Un passo indie-tro: chi sono gli Yuppie Flu?
Il gruppo nasce da un’amicizia di lungo corso, come spesso succede. Dopo un po’ di tempo passato nell’intimità della sala prove, esce il loro album di esordio, “Automatic But Static”, (Vurt / Valium 1997), nel quale compariva in veste di ospite A. Cambuzat della band francese Ulan Bator. L’esordio della band è considerato da molti una delle migliori uscite italiane del ’97 nell’ambito dell’indie pop. A seguire pubblicano un altro disco (“Yuppie Flu at the zoo”), accompagnato da due split: un 7″ con i Fuck e un 12″ con i canadesi Three Pieces.
All’inizio del 2003 è uscito il nuovo album “Days before the day”, acclamato da tutta la critica come uno dei dischi migliori dell’anno, indubbiamente il loro capolavoro. Gli arrangiamenti orchestrali eccezionalmente curati e i battiti elettronici mai scontati si amalgamano a una struttura essenzialmente rock, dando vita a un indie-rock elegante, intenso, suadente, che diventa ancora più coinvolgente dal vivo.
“Toast Masters”, il quarto album degli Yuppie Flu, esce nel 2005 e segna un nuovo passo in avanti. Ancora una volta gli Yuppies si ripresentano sulle scene con un disco completamente diverso dal precedente, cosa che in qualche modo spiazza, ma non delude critica e pubblico. “Toast Masters” è infatti il lavoro più catchy e diretto che gli Yuppie flu abbiano mai realizzato.
Nel 2008 “Fragile Forest” è il nuovo album degli Yuppie Flu. Un album che segna un’altra svolta importante. Rappresenta un nuovo inizio, un nuovo modo di lavorare e un nuovo modo di rapportarsi con il proprio pubblico, sia per Homesleep che per gli Yuppies. Un disco complesso ma raffinato e capace di suscitare emozioni intense. Un lavoro che non ricerca l’impatto immediato, ma che richiede ascolti ripetuti.

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.