Continuiamo il nostro report del Primavera Sound 2019 alla scoperta delle 9 band che ci hanno sconquassato l’anima. Se vi siete persi la prima parte la trovate qui. Come sapete il cartellone di quest’anno ci ha costretto a saltellare da un palco all’altro tra super artisti del calibro di Tame Impala, Solange Knowles, Erykah Badu, Future, gli Interpol, Cardi B, Janelle Monae, J Balvin e Rosalia (questi ultimi due sono meno conosciuti in Italia: il primo è un cantante pop colombiano, la seconda una cantante di R&B spagnola).
Tra le performance che resteranno negli annali della kermesse sicuramente da citare FKA Twigs, Nas, Mac DeMarco, Christine and the Queens, Robyn, Carly Rae Jepsen, i Suede e James Blake.
Ma come sapete bene quello che ci sfizia di più è scoprire musica fresh e farvi frizzare le orecchie. Qui avevamo stilato una lista di 14 band da ascoltare prima di andarci, mentre sotto contuiamo con la seconda parte dei 9 Live che ci hanno fatto perdere la gravità al Primavera Sound 2019.
6 CHAI ????
Quattro ragazzine giapponesi con il super potere della presa bene contagiosa. Indiepop di altissimo livello studiato per piacere di gusto e non solo per strappare qualche sorriso come si supponeva. Molto importante anche il messaggio di uguaglianza e amore per il prossimo che diffondono. Spontanee, sincere, convincenti. Promosse.
5 Pylon Reenactment Society?
Athens, Georgia, caput mundi. Storia della storia di tutta la musica bella che mi ha portato qui. Adesso. La fusione degli storici Pylon fondati dalla cantante Vanessa Briscoe Hay con membri storici diThe Glands and Casper & the Cookies. Scoperta meravigliosa, azzarderei folgorante.
Stupendo il finale del live con Soccer Mommy e band sul palco.
4 The Messthetics ???
Eleganza, stile, tecnica e mentalità. Joe Lally e Brendan Canty dei Fugazi, rispettivamente basso e batteria della band di Washington D.C. – hanno fondatoq questa nuova band, i Messthetics insieme al chitarrista Anthony Pirog. Nello stesso anno avevano pubblicato anche un album d’esordio, ovviamente per la Dischord, etichetta storica che ha pubblicato i Fugazi e fondata da Ian MacKaye (Teen Idles, Fugazi, Minor Threat, Embrace, The Evens) e Jeff Nelson dei Minor Threat anche lui.
Menzioni speciali
? Jay IDK è il figlioccio di Kendrick Lamar, un rapper nato e cresciuto a Londra da famiglia originaria nel MaryLand. Suona un gangsta ignorantissimo e violento.
Passando velocemente nei paraggi del palco che lo ospitava abbiamo filmato un momento di sbrocco epico.
Gustatevelo…
Fuori Gara: ? June of 44 ?
Una reunion attesa quasi vent’anni per questa band di Louiville che ha fatto la storia del post rock: June of 44. Affreschi di rumore, chitarre strozzate all’estremo, ritmi tarantolati e una voce aliena che ti porta via. Una band fondamentale per tornare a capofitto nei suoni dei 90’s. Vi invito a riscoprire i super musicisti e le loro band storiche. Mueller coi Rodan, Sean Meadows con i Lungfish o i Sonora Pie, Doug Scharin con Codeine e Rex, Fred Erskine con gli Hoover.
fine della seconda parte, Stay Tuned…ne vedrete delle belle.

Smemorato sognatore incallito in continua ricerca di musica bella da colarmi nelle orecchie. Frequento questo postaccio dal 1998…
I miei 3 locali preferiti:
Bloom (Mezzago), Santeria Social Club(Milano), Circolo Gagarin (Busto Arsizio)
Il primo disco che ho comprato:
Musicasetta di “Appetite for Distruction” dei Guns & Roses
Il primo disco che avrei voluto comprare:
“Blissard” dei Motorpsycho
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Parafrasando John Fante, spesso mi sento sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell’uomo, del terribile significato della sua presenza. Ma poi metto in cuffia un disco bello e intuisco il coraggio dell’umanità e, perchè no, mi sento anche quasi contento di farne parte.