Album omonimo per questa band di ragazzi di Saragozza, Spagna. Uscito alla fine di dicembre ‘15, ha già ottenuto diversi risultati se si consultano le varie piattaforme dove poterlo ascoltare. I numeri stanno dando loro ragione! 5 chic@s che vivono tra Madrid e Saragozza ma che in quest’ultima città sono i fottuti capi, perché da anni sono promotori di festival e concerti all’interno delle mura saragozziane, collaborando con alcuni artisti come Los Bengala ed i loro cugini The Fire Tornado, che stanno dando una spolverata alla musica spagnola.
My Expansive Awareness è un album che al principio riporta subito l’attenzione allo stile psichedelico dei Doors, anche se qui il cantato non è particolarmente accennato e diversamente modificato da effetti che rendono la voce sofferente e decisamente psichedelica. Qui trionfano chitarre e tastiere, con multipli effetti che sicuramente rendono i live emozionanti per la loro complessità di suoni. My Expansive Awareness è una band che a tratti ricorda anche un post-rock da ascoltare in lunghi viaggi, ma il loro suono mai si avvicina a quello che siamo abituati a sentire in Spagna: paese super figo ma che a qualità musicale, è da terzo mondo. In Spagna vige il pop rock melodico in lingua, ma se applichiamo la lingua spagnola a sonorità più intense viene fuori qualcosa di pesante da digerire. My Expansive si propongono in inglese proprio per questo. E avranno l’onore di poter suonare al Primavera Sound Festival 2016, il sabato 4 assieme al fior fiore di artisti che parteciperanno quest’anno.
Le tracce dell’album, ascoltandole, ma anche soltanto leggendone i titoli, sono facilmente identificabili all’interno della cultura psych degli anni ‘60 e ‘70: I Had a Dream, Mr.Bamboo, We are Stardust, Hey You, Keep on Dancing, Circles e Always sono canzoni che ti portano all’interno delle atmosfere di band del calibro di Jimi Hendrix, Doors, The Who, Stones, Bowie, Beatles riuscendo a ricreare perfettamente le identità sonore di una delle epoche migliori in assoluto. #tbt
Federico Trevisani

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.