Arrivati a fine settembre è il momento di fare il punto della situazione. Se vi piacciono i film-documentario e vi sentite persi nel mare magnun dell’offerta eccovi una lista di 10 documentari del 2017 da non perdere assolutamente.

1 Obit

Un ritratto che scava nel lavoro di un gruppo di uomini e donne che si occupano di necrologi per il New York Times, chiamati a scrivere delle grandi vite delle personalità più importanti del nostro tempo nel momento più tragico, quello della loro morte. Il documentario di Vanessa Gould mette in luce questo lato macabro nello scenario dei media, in cui la morte fa celebrare la vita e definire la storia.

2 All This Panic

Viene presentata l’adolescenza femminile in tutta la sua crudezza e le sue complicazioni, un altalenarsi di su e giù nei tre anni di corsi. Tra le protagoniste Lena, che si divide tra serate con gli amici, la vita con genitori divorziati e cercare di finire I suoi studi nonostante i problemi finanziari di mamma e papà. La sua migliore amica, Ginger, invece mostra quanto la strada verso una vita adulta possa essere piena di confusione e paura, ansia sociale e piccole e grandi incertezze.

3 Rat Film

Baltimora ha da molto tempo seri problemi con i tipi. Il documentario conduce un’inchiesta nella relazione che c’è tra loro e il territorio, corredata da foto d’archivio e diversi documenti, notiziari e mappe, e viste panoramiche sulla città più famosa del Maryland.

4 Icarus

Il documentario di Bryan Fogel indaga nel mondo delle sostanze dopanti secondo lo stile di Super Size-Me, ovvero auto-iniettandosi tali sostanze e osservarne gli effetti collaterali, i cambiamenti nelle prestazioni sportive. Quando entra in contatto con Grigory Rodchenkov, capo del laboratorio anti-doping russo, Fogel non avrebbe immaginato di coglierlo nel mezzo del più grande scandalo riguardo ai programmi anti-doping attuati durante le Olimpiadi di Sochi.

5 Spettacolo

Monticchiello è un paesino della Toscana i cui abitanti una volta all’anno mettono in piedi uno spettacolo sulle loro vite, vestendo i panni di loro stessi. Jeff Malmnerg e Chris Shellen documentano questo rito nella sua logistica (scrivere i copioni, costruire le ambientazioni, i casting, tra le altre cose) e nell’ottica della tradizione, che i giovani sembrano stiano per abbandonare.

6 Trophy

Trophy ha come punto d’inizio per la propria indagine l’uccisione del leone Cecil e mette a fuoco la caccia da molteplici punti di vista. Dalle convention a Las Vegas dove i consumatori possono pre ordinare gli animali da cacciare, al lavoro del sudafricano John Hume, che si occupa di salvaguardarli dai contrabbandieri.

7 The B-Side: Elsa Dorfman’s Portrait Photography

Errol Morris traccia il suo ritratto di Elsa Dorfman, divenuta famosa per l’impiego di una Polaroid dalle dimensioni 20×24 per fotografare soggetti famosi in contesti quotidiani, tra cui il suo carissimo amico, il poeta Allen Ginsberg. Si tratta di una lunga chiacchierata nel suo studio sulla sua straordinaria carriera e il suo modo di lavorare, scattare due fotografie di ciascuno e tenere quella che i soggetti scartano (il lato B.)

8 The Death and Life of Marsha P. Johnson

L’icona trans Marsha P. Johnson venne trovata cadavere nel 1992 sulle rive del fiume Hudson. Sebbene si sia parlato a lungo di suicidio, il regista David France parla di una realtà alternativa. Viene utilizzata questa storia per parlare anche delle vere e proprie persecuzioni sulle vite di uomini e donne trans, e di come queste siano sempre attuali.

9 City of Ghosts

Il regista Matthew Heineman si mette nuovamente in gioco, e in pericolo, con questo studio approfondito sui giornalisti che documentano il regime di terrore dello Stato Islamico. Si tratta di individui che cercano continuamente prove sui crimini commessi dall’ISIS per poi diffonderle online in modo che siano fruibili dall’intera comunità. Heineman documenta i loro sacrifici, sottolineando il ruolo che giocano i media all’interno di questa guerra al terrore.

10 I Called Him Morgan

Il documentario approfondisce la vita della superstar azz Lee Morgan, della moglie Helen, ritratta come una grande donna indipendente. Una storia di alti e bassi che coinvolse dipendenza da eroina, adulterio fino a quel colpo fatale sparato da Helen il 18 Febbraio 1972.

a cura di Caterina Gritti