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di Giulia Bartolini

Live Report

Milano, 7 dicembre 2016

La Notte della Madonna: con la scusa dell’immacolata concezione qualche migliaio di giovani prendono d’assalto l’Alcatraz di Milano per una bella serata a base di ottima musica e che vede negli headliner Zen Circus i protagonisti assoluti. Arrivo verso le 22 e mi godo il trasognante folk in rosa della bravissima Erin K. Quattro ragazze piene di personalità, begli intrecci vocali, canzoni più che valide, il tutto in un’atmosfera live piena di grinta ed energia: non poco per uno show semi-acustico! Consigliatissima!

A un quarto alle undici le luci si spengono e partono rumori di mitraglie e bombe a mano: è la terza guerra mondiale. Il trio toscano, forte di un quarto musicista alla chitarra elettrica a rafforzare il suono del live, è in grande spolvero. Nel corso della serata Appino e soci regalano infatti quasi due ore di show e una scaletta greatest hits di ben ventiquattro brani. Otto i pezzi (su dieci totali) presi dal riuscitissimo ultimo lavoro (qui la nostra recensione), una la concessione alla nostalgia del passato remoto non in madreligua con “Mexican Requiem”, suonata come inizio del momento busker della serata, quello prima dell’encore e composto anche dalle immancabili “Ragazzo eroe”, “Figlio di puttana” e “Canzone di Natale”, tantissime infine le hit dalla precedente triade di album “Andate tutti affanculo”, “Nati per subire” e “Canzoni contro la natura”.

La prova del tempio della musica meneghina i toscanacci l’avevano già superata egregiamente nel precedente tour, ma questa volta tutto è ancora più grande: il pubblico è talmente tanto da “costringere” infatti la band a suonare sul palco principale, quello per le band ormai “adulte” in fondo al locale. In ogni caso, tolto qualche problema di suono all’inizio del concerto prontamente risolto, la serata si rivela un meritatissimo trionfo per la band più irriverente fra quelle della scena “indie” (parafrasando Appino, qualunque cosa sia sto indie oggi, dato che quando erano giovani loro era un’altra cosa…) della nostra penisola.

Andrea Manenti

SCALETTA: La terza guerra mondiale / Canzone contro la natura / Gente di merda / Vent’anni / Non voglio ballare / Andate tutti affanculo / Ilenia / L’amorale / Pisa merda / Zingara (il cattivista) / I qualunquisti / L’anima non conta / Terrorista / Vecchi senza esperienza / Vai vai vai! / Postumia / Mexican Requiem / Ragazzo eroe / Figlio di puttana / Canzone di Natale // Nati per subire / L’egoista / Viva / Andrà tutto bene