Gran bel disco di rock psichedelico, bifronte senza essere schizofrenico, diciamo più ying e yang che diavoli e angeli, da peccatore senza sensi di colpa. A tratti sporcaccione come piace a me: echi dei Suicide, chitarre riverberate, mid tempo ostinati alla Wooden Shijps, ballate stile out-takes degli Stooges periodo James Williamson, con chitarre e tastiere che si ricorrono come cobra incantati e che flirtano e ti incantano come danzatrici discinte. Riff beceri e scontati ma efficaci ed accurati allo stesso tempo. Questa la parte pirata della proposta, perché c’è anche il lato signore, quello fatto di arpeggi profumati di alta sartoria, ossessivamente curati nei dettagli, un po’ shoegaze, un po’ Spacemen 3,un po’ Donovan, un po’ ballate pinkfloydiane.
Se preferite il rock muscoloso in “I Don’t Know” e “NK” potete trovare pane per i vostri denti, “Airportism”, “Porcelain”, “Circa 1954” e “There’s A Little Passing Cloud In You” sono invece per quelli che vogliono mordere nel morbido, infine “Beta male”, “she’s a cult” e “Strawberry Glue” cercano di accontentare ecumenicamente tutti gli ascoltatori, sviluppando all’interno dello stesso pezzo i due poli entro i quali si svolge la musica di “the album paranoia”
Bravi questi Ulrika Spacek, che propongono un rock che non rinuncia a ricordare i suoi anni ruggenti, quando era ancora percepito come una minaccia al quieto vivere e strizzava l’occhio a chi gli passava vicino promettendo piaceri e scoperte proibite. Ce ne fossero di più di ragazzi così attaccati alle tradizioni!
Alessandro Scotti

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.