Dopo un paio d’anni di silenzio, Niccolò Fabi, cantautore romano classe ’68, è tornato con un nuovo album, “Tradizione e Tradimento”, che testimonia un’evoluzione a livello personale oltre che musicale. Con il disco è stato annunciato il tour: quale migliore occasione per ripassare gli otto brani che hanno segnato la carriera di questo straordinario artista?
A cura di Lucrezia Lauteri
1. Capelli (da “Il Giardiniere”, 1997)
Capelli è il brano di affermazione di Fabi; presentato al Festival di Sanremo, nella sezione Giovani, scritto insieme a Riccardo Sinigallia (grazie al quale riuscì a firmare un contratto discografico per la Virgin) e all’attrice e paroliera Cecilia Dazzi, col quale vinse il Premio della Critica. Il brano è molto differente da quelli che saranno poi pubblicati negli anni successivi, infatti troviamo un atteggiamento ironico, per esprimere quello che del resto era il desiderio di distinguersi per allontanarsi dai canoni classici della società.
2. Lasciarsi un Giorno a Roma (da “Niccolò Fabi”, 1998)
Lasciarsi un Giorno a Roma è il singolo presentato al Festival di Sanremo nel ’98 e che consentì al pubblico di scoprire un lato differente della sua personalità, della sua anima irrequieta e sensibile, non ancora del tutto evidente nel primo album. La canzone parla di una storia d’amore ormai finita, quantomeno dal suo punto di vista, poiché per la donna per la quale non prova più nulla, ancora non è così. Come Capelli, anche questo brano è stato scritto con Sinigallia e Dazzi.
3. Vento d’estate (da “Niccolò Fabi”, 1998)
Nell’album “Niccolò Fabi” troviamo anche il brano Vento d’estate, dove Fabi duetta con Max Gazzè, altro cantautore romano, che come Daniele Silvestri sarà legato a lui per uno stretto rapporto di amicizia (i tre artisti si troveranno alcuni anni dopo a collaborare nella stesura di un intero album). La canzone è stata scritta da Gazzè (con anche la partecipazione di Sinigallia), e infatti fu inserita nell’album “La favola di Adamo ed Eva”; il brano vinse il riconoscimento Un disco per l’estate.
4. È non è (da “La Cura del Tempo”, 2003)
È non è si trova nel quinto album di Fabi ed è il brano che lo fece arrivare tra i primi posti nelle classifiche delle vendite. Ma perché tanto successo? Probabilmente perché questo è un brano di rottura, non ancora lontano dalle atmosfere dei primi album, ma con una visione del mondo e uno stile di scrittura più maturi, che lo hanno avviato alla fase successiva della sua carriera. La canzone è scritta in terza persona, con dei riferimenti al protagonista del testo (l’artista) solo alla fine, diventando quindi universale.
5. Costruire (da “Novo Mesto”, 2006)
Con questo brano Fabi riesce più che mai ad entrare in sintonia con chi ascolta le sue parole, anche senza conoscerlo, anche senza sapere nulla della sua vita. Il cantautore cerca di tracciare la strada per raggiungere una felicità comune a tutti, quella della scoperta, delle prime volte, delle partenze. È una canzone che si può interpretare con sfumature, che possono rendere malinconici o dare speranza, ricordare o immaginare qualcosa che ancora c’è.
6. Ecco (da “Ecco”, 2012)
Ecco, una semplice e breve parola, di sole quattro lettere, che danno il nome sia al brano che all’album scritto da Fabi dopo quella che è stata la più dura perdita della sua vita. Con questo album, vinse per la prima volta la Targa Tenco. Rispetto a ciò che aveva scritto precedentemente, nel testo troviamo il timore di poter perdere ciò che si ama davvero, la paura di lasciar sfuggire qualcosa o qualcuno con la convinzione che in realtà possa restare per sempre con noi, quando così non è. Tanta deve essere stata la difficoltà nel riuscire a scrivere queste parole, nel condividerle, e nel lasciare, forse, anche andare via una parte di se’.
7. Una somma di piccole cose (da “Una somma di piccole cose”, 2016)
Dopo alcuni anni di silenzio, Fabi nel 2016 fece uscire “Una somma di piccole cose”, con il quale vinse per la seconda volta la Targa Tenco. L’album riprende le sonorità e lo stile precedenti; il cantautore si concentra maggiormente sulla semplicità, sulla quotidianità, dalle quali però si può trarre la vera felicità, quasi come un ritorno a uno stato primordiale, un’innocenza che ormai si è andata a perdere negli uomini.
8. Io sono l’altro (da “Tradizione e Tradimento”, 2019)
Eccoci arrivati all’ultimo album, uscito l’11 ottobre 2019, “Tradizione e Tradimento”, dove, nuovamente, troviamo un cambiamento in ciò che Fabi propone al suo pubblico, un’ulteriore evoluzione. I vari brani guidano l’ascoltatore verso la consapevolezza del dover, prima o poi, per qualche motivo, fare una scelta. In questo brano in particolare troviamo, anche se non in modo evidente, un’aria di critica e anche un invito a riflettere, perché anche se così , non tutte le scelte sono poi effettivamente corrette.
LE PROSSIME DATE DEL TOUR
2 dicembre – Milano – Teatro Degli Arcimboldi (Biglietti Esauriti)
8 dicembre – Pescara – Teatro Massimo (Biglietti Esauriti)
10 dicembre – Cosenza – Teatro Rendano
12 dicembre – Catania – Teatro Metropolitan
13 dicembre – Palermo – Teatro Golden (Biglietti Esauriti)
19 dicembre – Trento – Auditorium Santa Chiara (Biglietti Esauriti)
20 dicembre – Vicenza – Teatro Comunale (Biglietti Esauriti)
21 dicembre – Vicenza – Teatro Comunale (Biglietti Esauriti)
7 gennaio – Udine – Teatro Nuovo Giovanni da Udine
8 gennaio – Trento – Auditorium Santa Chiara
10 gennaio – Bologna – Teatro EuropAuditorium (Biglietti Esauriti)
11 gennaio – Firenze – Teatro Verdi (Biglietti Esauriti)
12 gennaio – Torino – Teatro Colosseo (Biglietti Esauriti)
13 gennaio – Genova – Teatro Politeama Genovese
19 gennaio – Roma – Auditorium Parco della Musica (Biglietti Esauriti)
20 gennaio – Roma – Auditorium Parco della Musica (Biglietti Esauriti)
21 gennaio – Napoli – Teatro Augusteo
22 gennaio – Bari – Teatro Team
24 gennaio – Ancona – Teatro Le Muse
25 gennaio – Assisi – Teatro Lyrick
29 gennaio – Bergamo – Teatro Creberg
30 gennaio – Parma – Teatro Regio
Mi descrivo in una frase: Instancabile lettrice, appassionata di anni ‘80.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica: Monk (Roma), Largo Venue (Roma), Le Mura (Roma).
Il primo disco che ho comprato: Un “Best Of” degli Iron Maiden
Il primo disco che avrei voluto comprare: The Cure – The Head on the Door
Una cosa di me che penso sia inutile ma ve la racconto lo stesso: Ho un’ossessione per le biografie ed i dettagli inutili delle vite degli artisti.