“All Things Go” è il terzo album del trio folk/rock di Berlino Mighty Oaks, formato da Ian Hooper, Claudio Donzelli e Craig Saunders. Anticipato dai singoli All Things Go, Forget Tomorrow e Lost Again, il disco si basa totalmente sul tema dell’amore, risultando romantico e dolce, ma allo stesso tempo molto semplice. Proprio questa semplicità, che probabilmente mira a far risaltare i testi, rischia però di far passare inosservate molte canzoni, che invece meritano un ascolto approfondito.
L’amore viene infatti descritto in diversi modi, ne vengono messi in evidenza sia i lati positivi che quelli negativi, in particolare da quando il digitale toglie spazio alla comunicazione vera, fisica. Non è una critica alla novità e alla modernità, quanto piuttosto uno sguardo malinconico verso i rapporti più sinceri, che sembrano quasi scomparsi.
L’album si apre con la title-track All Things Go, che con dolcezza introduce perfettamente il resto del disco. All’interno si trovano anche brani più strutturati a livello melodico, come ad esempio I Need You Know, What You’ve Got o Light the World in Fire, che spezzano l’atmosfera nostalgica per evitare la ripetitività (risultando del resto più coinvolgenti).
Pur non essendoci particolare sperimentazione, come detto, è evidente l’attenzione ai testi e al significato di ogni parola: proprio per questo, il disco riesce ad essere comunque in linea con i precedenti “Howl” (2014) e “Dreamers” (2017).
Lucrezia Lauteri
Qui il nostro report del concerti dei Mighty Oaks con Lumineers e Andrea Laszlo De Simone all’Alcatraz di Milano, lo scorso novembre.
Ecco le tre nuove date da non perdere in cui la band presenerà dal vivo “All Things Go” in Italia:
25 maggio – Bologna, Locomotiv
26 maggio – Roma, Monk
27 maggio – Milano, Magnolia
