Vicenza, 21-25 giugno 2017

Il Lumen Festival, quest’anno, è alla sua quinta edizione. Iniziato mercoledì 21 giugno con il live degli Ex-Otago, è proseguito fino a domenica con tantissimi concerti ed eventi che hanno regalato a Vicenza cinque giorni difficili da dimenticare. Arrivo sabato sera: complice “la notte bianca”, percorrere il corso straripante di persone è un vero lusso e una bellissima sensazione. Ai “Giardini Salvi”, luogo in cui si svolge il festival, l’atmosfera si presenta molto tranquilla e rassicurante. Sta suonando Dax Dj, capace di spaziare su vari generi musicali: si distinguono i passaggi dalla house alla techno, senza mai tralasciare la disco. Davanti al secondo palco c’è “La proseccheria”. Puoi scegliere in che paese mangiare (asiatico, messicano, hamburger e, perché no, anche piatti senza glutine e vegani). È tutto molto ordinato, alle bancarelle si trova di tutto. Un grande lavoro di luci ha creato un ambiente rilassante, familiare, dando importanza ai giardini e alla stessa Vicenza.

Domenica era previsto un brunch, ma a causa del meteo è stato annullato posticipando di due ore anche l’intera programmazione. Tornato il sole, il Lumen si ripopola e tutti corrono a sentire i dj set in cartellone. Più in là, Giungla fa le prove per lo show serale, un toccasana in orario aperitivo. La serata si apre con il live degli Hån: resto molto colpita dalla bellissima voce della cantante, suonano elettronica ma con un tocco di calore che molte volte sembra impossibile possa starci bene. Poi mi innamoro di Children, un brano orecchiabile, mai banale e coinvolgente. A brevissima distanza entra in scena Giungla. Questa ragazza spacca, ho pensato. Bellissima voce anche lei, una grinta pazzesca, minimale. Con la sua chitarra e le campionature crea un miscuglio perfetto fra elettronica e brani dai testi chiari con un retrogusto rock. Viene voglia di saltare.

Insomma, il Lumen Festival ha chiuso con il botto, con un programma rigorosamente al femminile. La scelta di chiedere al pubblico un contributo di un euro due ore dopo l’apertura dei cancelli servirà a sostenere progetti culturali e nuovi artisti, senza dover costringere le associazioni a scendere a compromessi. Amo la mia città, ancora di più quando entri in uno dei parchi più belli e suggestivi in cui hai passato gran parte delle tue domeniche adolescenziali e lo trovi trasformato, pieno di luci, con dell’ottima musica. C’era uno striscione vicino all’entrata che più o meno diceva così: “Lumen festival, cinque giorni di musica elettronica e installazioni luminose in una bellissima città”. Direi che è stato proprio così.

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