Siamo a Bologna per il Biografilm Festival, stasera suonano i Lali Puna, una band attiva dalla fine degli anni 90 che ha fatto la storia del pop elettronico. Il loro quinto disco si intitola “Two Windows” , uscito a settembre 2017 sull’etichetta berlinese Morr Music, a cinque anni da “Our Inventions” che lo ha preceduto. “Two Windows” è un album seducente e misurato, in cui un songwriting asciutto e denso di emozioni. Tra i tanti ospiti Dntel, Keith Tenniswood dei Two Lone Swordsmen e l’incantevole Mary Lattimore. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Valerie Trebeljah voce della band per capire cosa bolle in pentola e prepararci a un live che sicuramente non mancherà di emozionarci.
Ciao Valerie, se volessi descrivermi il tuo tour in 5 parole?
Cibo, Concerto, Sonno, Dico cose senza senso , Dico cose con senso.
La cosa che ti da più fastidio quando sei in tour?
Guidare.
Sei venuta in italia molte vole cosa ti piace del nostro paese?
Abbiamo fatto tanti concerti qui da voi ma ci piace sempre tornare, il pubblico è sempre molto ben disposto e adoriamo la cucina italiana. Ho una passione profonda per la vostra architettura e più superficialmente per il vostro caffè. Vuoi parlare di politica? Forse non ci conviene…
Quando suoni tanto conosci tante persone e ti appioppano tanti gruppi spalla, c’è qualche band figa che vuoi segnalarci?
Eravamo a Parigi e abbiamo suonato con questo trio fighissimo che si chiama UTO. Li osservavo al soundcheck e mi hanno stregato con questi vecchi synth e queste lampade vintage da sballo. Ci ho parlato molto prima e dopo il concerto e sono persone davvero interessanti che suonano musica davvero interessante. Non mi capita spesso di parlare di Paul Celan e Ingeborg Bachmann, è stato un momento speciale.
E se guardiamo al tuo recente Two Windows? Quali sono le band che più ti hanno influenzato?
Sono molto affascinata dai beat della house e mi piace quando si infrangono nel pop, ho ascoltato tantissimo gli ultimi lavori di Four Tet. Mi sono poi concentrata sulle voci femminili per avere più spunti possibili sulle voci. Neneh Cherry mi ha stregato. Non ti nego di aver ascoltato anche tantissimo hip-hop anche super mainstream e poi Soccer Mummy e tante altre cantautrici…
Sei al Biografilm festival, parliamo di cinema. Molto schietta, tre film che hai amato nel 2018
Tre Manifesti a Ebbing Missouri
Downsizing
Mi piacciono tantissimo anche i documentari, vi consiglio quello su M.I.A., quello su Chilly Gonzales, quello su Avicii e la scrittrice Joan Didion. Tutti lavori eccellenti.
Ok adesso vorrei fare un esperimento, ti faccio sentire 30 secondi di un pezzo di tale Young Signorino che in questo periodo sta spopolando in italia. Mi dici che sensazioni ti evoca, a pelle eh…senza pensarci troppo.
Ci sono stati dei movimenti subculturali di cui mi sono pentita di non farne parte. La Dubstep mi ha sempre attratto ma respinto in una qualche maniera. Se mi parli di trap, non sento nessuna attrazione ma credo di essere io…sono superficiale forse (ride ndr).
Young Signorino in una frase: sembra una persona amichevole. Più invecchio e più divento tollerante, non si nota? (ride)
Che programmi hai dopo questo tour?
Sto finendo un nuovo ep, ha dentro tante chitarre, tantissime chitarre.
Intervista di Tum Vecchio

Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.