Siren Festival 2018: 5 Concertoni, 2 Spiagge, 3 Cose Buone da Assaggiare Assolutamente
a cura di Tum
Sono stato a Vasto per il Siren Festival, per la prima volta nella mia vita. Una cornice davvero unica che mi ha riportato ai ricordi del mio primo Ypsigrock Festival nell’ormai lontano 2010. Da cinque anni sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori, il Siren Festival si è guadagnato un ottima reputazione per due motivi fondamentali: una location mozzafiato e una line up curata nel minimo dettaglio con dovizia di cura e gran gusto. La città ha molto da offrire in termini storici, culturali con i suoi palazzi, le sue chiese, i giardini del Palazzo d’Avalos e le sue ottime trattorie. Il paese è stato, anche quest’anno, il crocevia per quattro giorni di musica che ha spaziato dal folk intimista all’elettronica cervellotica. Molti anche gli artisti italiani che si sono esibiti, dal primo pomeriggio alla Siren Beach di Vasto Marina. Insomma, per farla breve, eccovi qualche numero che può meglio render l’idea del contesto:
4 giorni di musica quasi tutta bella e tanto relax, 6 palchi, oltre 30 live, dj set, incontri letterari, pallotte cacio e ova e un mare da bandiera blu!
Eccovi dunque 5 Live degni di nota che abbiamo visto, 2 posti su cui ci siamo spiaggiati come balenotteri e 3 piatti che, salvo intolleranze debitamente documenta, è impossibile non degustare durante la vostra prossima visita a Vasto. Partiamo dai…
? 5 Concertoni ?
1. ? L’eleganza non è Hype dEUS
Siamo venuti per loro, quando leggiamo dEUS su un cartellone abbiamo sempre un incipit di crisi epilettica. Chi conosce Tom Barman e soci sa benissimo di cosa stiamo parlando. La band è in forma strepitosa e ha suonato oltre un’ora di set, sbaragliando ogni altro concerto visto…praticamente di un altro pianeta. Groove assoluto e perfetta intesa tra strumenti frutto di oltre 20 anni di carriera.
Qui non conta la moda ma solo il talento e la classe… infinita.
2. ?Un tramonto con Spritz e Lacrimucce: Neil Halstead
Neil, suona la chitarra con Slowdive e Sun Kil Moon ma chi è attento conosce bene anche la sua carriera solista. Il suo esordio “Sleeeping on Roads” è pura poesia. Voce gentile che accompagna l’aperitivo del venerdì negli incantevoli giardini di Avalos, sospesi tra la terrazza del palazzo cinquecentesco e il golfo di Vasto. L’artista non ha barriere e si racconta amabilmente tra un pezzo e l’altro. Mezz’ora di canzoni che riescono ad emozionare nel profondo anche con un set acustico ed essenziale. Sotto potete vedere Mighty Engine, scritto per la sua ex moglie. Confessioni acustiche di una mente in quiete apparente.
3. ? Lali Puna e il cortile mistico
Valerie ha un cognome impronunciabile ma la sua musica si riesce a definire molto bene: sballo vero. La band nasce da una costola dei Notwist ed è tornata sulle scene lo scorso anno dopo 7 anni di inattività. Cocchini di casa Morr, al Siren si esibiscono in trio con divieto assoluto di chitarre. Accade nel cortile del palazzo Avalos il venerdì sera e l’atmosfera è perfetta. I visual “possono accompagnare solo”. Se chiudi gli occhi, prendi il volo. Conti fino a 10 e sei sdraiato nel cielo con il sorriso infingardo di Ralph Super Maxi Eroe.
4. ? La Festiciola di Ryley con i suoi amici disgraziati
Il genio non ha regole, lo sappiamo. Si presenta con cappellino da pescatore, braghe corte improbabile e urlando come un forsennato al pubblico i benifici dell’Autogril. Ryley è un pazzo adorabile e con i suoi amici disagiati sciorina quasi un’ora di rock’n’roll in bilico tra il blues e il jazz-core da farci accapponare la pelle. Vederlo sul palco è un esperienza unica. Eccovi un assaggio
5. ✝ La Santa Messa di Padre Nic Cester
Essendo io cresciuto con il mito di Sister Act, la messa Gospel è sempre stata un mio pallino. La somiglianza tra Nic e il Buon Redentore poi non ha che facilitato la buona riuscita dell’iniziativa. Già perchè anche quest’anno il festival si è chiuso con un suggestivo concerto in chiesa la domenica nel primo pomeriggio. A questo giro è toccato all’ex-cantante dei Jet, Nic Cester e alla sua Milano Elettrica, una band che vede tra i suoi militanti Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion e Daniel dei Selton. Un set potentissimo e ricco tra soul e rock’n’roll. Sorrisi a tutta faccia e lacrime di redenzione assoluta. Merce rara!
2 Spiaggione
Il lido di Vasto Marina in cui sentire i concertini di Verano, Dorso, Sacramento etc è sicuramente un place to be ma quando programmerete il vostro prossimo weekend a Vasto non potete assolutamente perdere le due spiagge incredibili a pochi kilometri dalla città. Punta Penna e Punta Aderci: due riserve naturali meravigliose con un mare cristallino. Dune,trabocchi,spiagge immense e nessun lido (e questa è la sua bellezza più grande a mio parere),ma ci sono bagni,docce,fontanina di acqua potabile ed un gazebo enorme se si desidera un po’ di ombra per la pennichella. Bisogna lasciare la macchina fuori la strada e fare un bel tratto a piedi,ma ne vale veramente la pena o la penna per farci un facile gioco di parole.
Portatevi un ombrellone,il sole vi scotennerà. Un plauso a INVOS, Associazione per l’integrazione e il volontariato sociale, che in barba ai tweet di Salveeni, ogni domenica si impegna a raccogliere i rifiuti mantenendo pulite le spiagge integrando tra i propri volontari tanti volenterosi immigrati.
3 Cose Buone da Assaggiare
La cucina abruzzese è una delle tradizioni culinarie più apprezzate d’italia. Offre una vastissima varietà di piatti, in cui trovano spazio ingredienti di origine sia pastorale che marinara. La morfologia della regione ne ha favorito un lungo isolamento e ciò ha permesso alle sue ricette di sviluppare e mantenere delle caratteristiche originali ed esclusive.
? A PER ARROSTICINI
Partiamo dagli headliner indiscussi. Ladies and Gentlemen: gli ARROSTICINI. Uno degli street food più famosi del centro Italia.
A prima vista sembrerebbe un semplice spiedino di carne, ma in realtà questo piatto ha una bellissima tradizione secolare. I pastori, infatti, preparavano arrosticini con la carne delle pecore non più produttive o con agnelli castrati e si servivano di spiedi di legno molto appuntiti che ricavavano dalle piante acquatiche raccolte lungo i corsi dei fiumi. Allestivano delle braci con quello che avevano a disposizione e arrostivano la carne. Oggi gli arrosticini sono famosi in tutto il mondo e per produrli vengono utilizzati appositi macchinari che tagliano uniformemente la carne a cubetti e la infilano degli stecchi. Il vero segreto degli arrosticini, però oltre alla bontà della carne, è senza dubbio la cottura, rigorosamente alla brace!!!
? BRODETTO IN THE SKY WITH DIAMONDS
Brodetto di pesce alla Vastese, nato dall’incontro tra due comunità, quella dei pescatori e degli ortolani. Come detto, “Lu vrudatte”, a differenza di altri brodetti di pesce, non prevede il soffritto. Gli ingredienti sono semplici ed efficaci: olio extra-vergine d’oliva, aglio, prezzemolo, peperone verde e “mezzo tempo”, pomodoro autoctono del vastese che è ancora possibile trovare in questi ultimi scampoli di stagione estiva. Il gusto è un esperienza mistica a cui non potrete rinunciare. La tradizionale ricetta del brodetto alla vastese si caratterizza per l’impiego di pesci interi e non spezzettati (o, comunque, divisi in pezzi molto grossi) e per la cottura un rigoroso tegame di terracotta.
? PALLOTTE CON LA P38
Proseguiami con le ottime Pallotte Cace e Ove, ricetta tipica della cucina contadina d’Abruzzo e da sempre considerate un piatto povero, nato dalla necessità di non gettare niente. E’ una delle ricette abruzzesi più famose, che usa al posto della carne le uova. Le Pallotte infatti, non sono altro che polpette preparate con pane raffermo, formaggio e uova, fritte e condite con un sugo di pomodoro. Un ottimo secondo piatto di antica tradizione e basso costo!
Mi racconto in una frase:
Gran rallentatore di eventi, musicalmente onnivoro, ma con un debole per l’orchestra del maestro Mario Canello.
I miei tre locali preferiti per ascoltare musica:
Cox 18 (Milano), Hana-Bi (Marina di Ravenna), Bloom (Mezzago, MB)
Il primo disco che ho comprato:
Guns’n’Roses – Lies
Il primo disco che avrei voluto comprare:
Sonic Youth – Daydream Nation
Una cosa di me che penso sia inutile che voi sappiate ma ve la racconto lo stesso:
Ho scritto la mia prima recensione nel 1994 con una macchina da scrivere. Il disco era “Monster” dei Rem. Non l’ha mai letta nessuno.